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Antonio Visconti, su sicurezza e PiùEuropa, lancia l’attacco: «L’amministrazione fa orecchie da mercante. Deve prendere atto della sua inadeguatezza»

«PiùEuropa esempio di degrado e incompiutezza. Governo Francese è inadeguato, deve prenderne atto», così Antonio Visconti, presidente del Consorzio Asi e consigliere comunale d’opposizione, in occasione di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo di città per la presentazione di una petizione sulla sicurezza a Battipaglia.

Alla presenza di numerosi consiglieri comunali, è stata presentata l’iniziativa che, sulla scia dei numerosi casi di microcriminalità in città (non ultima l’aggressione con scippo alla moglie del consigliere D’Acampora) intende mettere al centro la questione sicurezza, che a Battipaglia è un tema molto caldo.

In occasione del suo intervento in presenza della stampa, il consigliere Visconti ha discusso anche del PiùEuropa, l’imponente progetto, ormai ridotto a un cantiere fermo al palo. Proprio in questa zona sono stati segnalati numerosi casi di aggressioni e furti, area che in origine avrebbe dovuto rappresentare l’orgoglio e il riscatto di una città intera.

PiùEuropa
Lo stato del PiùEuropa oggi

«Le persone nelle ore serali hanno paura e i fenomeni che si sono verificati nelle ultime settimane sono solo la punta dell’iceberg in una situazione di abbandono totale» esordisce così il presidente del Consorzio Asi, aggiungendo: «Con questa petizione vogliamo fare partecipare i cittadini e rendere conto all’amministrazione della situazione, che fa orecchie da mercante».

Proprio all’indirizzo dell’amministrazione capitanata dalla sindaca Cecilia Francese, Visconti ha detto: «Deve prendere atto della sua inadeguatezza, deve andare a casa per manifestata incapacità. Esempio è il PiùEuropa, simbolo di degrado e incompiutezza, ormai terra di nessuno».

A queste parole hanno fatto eco quelle del consigliere Luigi D’Acampora, promotore della petizione, che sul PiùEuropa ha detto: «Progetto nato nel 2008, di dimensioni incredibili. Oggi quell’ambizione è diventata dispiacere. Non ci fermeremo al PiùEuropa, anche se dobbiamo continuare a pretendere che venga consegnato alla comunità come un monumento, un fiore all’occhiello».