Il Comune diffida il comitato di piazza De Vita: è guerra con i cittadini

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Cittadini del quartiere “Stella” infuriati: il Comune ha diffidato il comitato di piazza De Vita perché ha smesso di ripulire le aiuole. L’assurda storia raccontata dal presidente Raffaele Giaquinto.

«Ci siamo sostituiti al Comune e alle funzioni dell’amministrazione comunale per un anno, e adesso ci diffidano». Nelle parole di Raffaele Giaquinto (raccolte in esclusiva da Zerottonove.it), presidente del comitato di quartiere “Piazza De Vita”, c’è tutto il malcontento a causa della diffida ricevuta lo scorso 22 dicembre 2020 dal Comune di Battipaglia. Il motivo? I cittadini non avrebbero ripulito le aiuole. E adesso le 104 famiglie del rione “Stella” sono in guerra con l’Ente. Una vicenda che comincia a gennaio del 2020, quando il comitato di quartiere, nato tre mesi prima per interfacciarsi con l’amministrazione comunale e ripulire il quartiere, sottoscrive un contratto con il Comune. Un accordo che prevedeva la cure delle aiuole da parte dei cittadini, e la manutenzione delle piante ad alto fusto, con la messa in sicurezza di alberi e tombini, da parte dell’Ente. Un mese dopo, il comitato invia una rendicontazione delle attività che spettavano al Comune e che, secondo loro, erano prioritarie.

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piazza de vita nel 2019
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piazza de vita nel 2020

«Non ci hanno mai risposto – spiega Raffaele Giaquintoeppure chiedevamo un aiuto su situazione dove noi non saremmo potuti intervenire per mancanza di mezzi. Chiedevamo supporto per attività che loro avrebbero dovuto svolgere. Sembra assurdo ma è così». Un anno dopo la nascita del comitato, la rottura ufficiale con l’amministrazione. Il 9 ottobre del 2020, i cittadini decidono di sospendere le attività di pulizia delle aiuole, inviando una lettera al Comune. La risposta arriva alle porte del Natale, quando viene notificato un atto a Giaquinto: è una diffida. «Un imperio di prepotenza – commenta il presidente del comitato -. Volevano che ripulissimo le aiuole. Il 27 dicembre abbiamo risposto che se loro volevano diffidarci noi avremmo rescisso il contratto».

Poi, mercoledì mattina, l’incontro al Comune. «Sono andato di persona a Palazzo di Città – spiega Giaquinto – e ho incontrato i due firmatari della diffida: Carmine Salerno e Angela Costantino. Ho chiesto di trovare un accordo, di ritirare la diffida in autotutela, così non avremmo rescisso il contratto. Ma la loro posizione era tutt’altro che collaborativa». E il giorno dopo, in piazza De Vita sono arrivati i trattori. «Anziché cercare un compromesso – conclude il presidente – hanno mandato Alba Nuova col trattore a rovinare il lavoro di oltre un anno. Avevamo trasformato quella piazza in un giardino, ripulendo le aiuole, spendendo denaro per tagliaerba, soffiatori, piante e materiale vario».

Estratto da La Città di Salerno a firma del medesimo autore

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