Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo anni di battaglie, è pronto l’accordo transattivo tra l’amministrazione municipale di Battipaglia ed il Consorzio farmaceutico

Ritorno a casa: il Comune si riprende le sue farmacie. Dopo una battaglia durata nove anni, c’è l’accordo tra i piani alti di Palazzo di Città e i vertici del Cofaser, il Consorzio farmaceutico che dal 1998 gestisce le tre strutture municipali. Ai banconi arrivano i privati.

L’accordo

La soluzione ha la forma di un accordo transattivo. Ci hanno lavorato l’ex assessore all’urbanistica, Stefania Vecchio, l’avvocato Gaetano Paolino, che da anni segue l’intricata vicenda per conto del Comune, l’ex presidente della Provincia Giuseppe Canfora, che nelle vesti di sindaco di Sarno è socio del Consorzio, ed il direttore generale del Cofaser, Luigi Napoli. Il patto che mette d’accordo tutti prevede che il Cofaser restituisca immediatamente le tre autorizzazioni al Comune di Battipaglia: poi, fino alla fine dell’anno, Cofaser continuerà ad occuparsi delle farmacie. In attesa di passare la mano ai privati.

L’ex assessore

È scritto pure nella lettera che la Vecchio, nel giorno delle dimissioni, ha trasmesso alla sindaca Cecilia Francese: «Avendo ricevuto dal commissario Mario Rosario Ruffo prima e dalla commissione poi un incarico professionale per difendere le ragioni del Comune, divenuta assessore, per motivi di opportunità, ho rinunciato ad esso ed ai compensi maturati, ma, conoscendo l’argomento, ho continuato ad occuparmi della vicenda».

Fino alla bozza di accordo, che, «se valutata positivamente dal consiglio comunale, consentirà l’immediata riconsegna delle tre autorizzazioni e, nelle more della scelta delle modalità di gestione delle tre farmacie, la sottoscrizione di un contratto di servizio con il Cofaser per la loro gestione, con validità fino al 31 dicembre 2019, per permettere l’espletamento delle procedure di gara e consentire il passaggio dei lavoratori al nuovo gestore».

L’occupazione

In ballo ci sono 12 posti di lavoro: 9 farmacisti e 3 magazzinieri. Dopo l’approvazione in consiglio comunale, che pare cosa fatta, la maggioranza dovrà decidere cosa fare delle farmacie.

Le ipotesi sono due.

La più suggestiva, e meno plausibile, è che l’amministrazione rispolveri la vecchia azienda speciale comunale Ferrara-Pignatelli: una scelta che comporterebbe la revoca della messa in liquidazione e l’aggiornamento dello statuto, ma soprattutto che costringerebbe la sindaca a fare i conti con lo stop alle assunzioni, imposto dalla Corte dei Conti, che impedirebbe all’Ente di assumere 12 dipendenti in capo ad un’azienda municipale.

Alla fine la Francese ed i suoi dovrebbero imboccare la strada dell’esternalizzazione: l’area tecnica predisporrà un bando per l’affidamento delle farmacie comunali di via Rosa Jemma, via Baratta e via Ionio.

I quattrini

Sul piano economico, invece, sono in corso di definizione le cifre che il Cofaser erogherà al Comune dopo aver gestito le farmacie in questi anni: una somma che s’aggira intorno ai 200mila euro, alla quale si aggiungerà il canone che il Consorzio erogherà per la conduzione delle farmacie nel 2019.

La fuoriuscita del Comune dal Cofaser, il Consorzio farmaceutico istituito nel 1998 dall’amministrazione Zara e dai primi cittadini di Sarno e Mercato San Severino, fu deliberata tra il 2010 e il 2011, ai tempi dell’ex sindaco Giovanni Santomauro. Le tre farmacie, però, sono rimaste nelle mani del Cofaser, che nel 2010 si rivolse al Tar, chiedendo d’invalidare una delibera ritenuta illegittima; nel 2012 i giudici amministrativi dichiararono il difetto di giurisdizione.

E così ci si rivolse ai giudici del Tribunale di Nocera, ma poi un got, un giudice onorario del Palazzo di giustizia dell’Agro, ha deciso che si dovrà tornare al cospetto delle toghe del Tar. Con l’accordo, il contenzioso sfumerà.