Tempo di lettura: 2 minuti

I consiglieri comunali Fido Santo Venerando e Damiano Cardiello commentano duramente il testo (regolamento polizia mortuaria) approvato ieri sera in consiglio comunale dall’amministrazione Cariello: “Porte aperte alla Camorra“.

Il testo sul regolamento della polizia mortuaria, approvato ieri sera in consiglio comunale ad Eboli, fa discutere. I consiglieri comunali Fido Santo Venerando e Damiano Cardiello, rispettivamente capigruppo di Eboli 3.0 e di Forza Italia, attaccano duramente il sindaco Cariello: “Si aprono le porte alla Camorra“.

Sono 134 gli articoli del regolamento comunale sui servizi cimiteriali e sulla polizia mortuaria, redatti dal primo cittadino e dal responsabile dei servizi demografici e cimitero, Damiano Bruno. Sotto accusa sono finiti due articoli in particolare.

DUE ARTICOLI SOTTO ACCUSA 

L’articolo 36, che riguarda il trasferimento di salme senza funerale. Secondo il duo Cardiello-Venerando “Si sarebbe dovuto vietare di trasportare salme dal luogo di decesso nelle private abitazioni, poiché non c’erano i requisiti delle camere mortuarie“. I due consiglieri di opposizione fanno riferimento ai fatti di cronaca del 2016, quando magistratura e polizia, nell’ambito dell’indagine “Morti viventi“, scoprirono degli illeciti all’ospedale di Eboli: i pazienti venivano dichiarati in fin di vita, ma in realtà erano già morti, per guadagnare sul trasporto della salma a casa dei familiari.

L’altro articolo “incriminato” dai due consiglieri, riguarda l’affidamento dei servizi. A tal proposito, Cardiello e Venerando avevano presentato un emendamento che escludeva la possibilità ad Eboli di rilasciare autorizzazioni a soggetti aventi condanne definitive per gravi reati (come l’associazione a delinquere di stampo mafioso, la corruzione o la frode).

Ma il testo approvato ieri sera va in altra direzione: “Con il regolamento approvato – scrivono i due consiglieri – anche una filiale di onoranze funebri del noto imprenditore Squecco di Capaccio (condannato a un anno e mezzo per tentata estorsione con l’aggravante della matrice camorristica) potrà essere aperta in città“.

Cardiello e Venerando non risparmiano nessuno accusando anche i consiglieri di maggioranza e gli assenti: “Deve far riflettere il silenzio di tutti i consiglieri comunali di maggioranza e l’assenza di altri al momento del voto, imbarazzati profondamente da una decisione che nulla ha di politico, ovvero quella di non sbarrare le porte ai camorristi“.

Oltre all’approvazione del regolamento, nella giornata di ieri è stata presentata una ratifica della deliberazione di Giunta Comunale su una variazione d’urgenza al bilancio di previsione. L’amministrazione Cariello si avvia all’ultimo anno del mandato, poi sarà campagna elettorale: riuscirà a riconfermarsi?

LA POSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE

«Nel caso di trasferimento delle salme – precisa Merola -, contrariamente a quanto sostenuto da Cardiello, non vi è assoluta discrezionalità da parte del Sindaco per autorizzare il trasporto in un’abitazione. Il testo esclude l’assoluta discrezionalità del Sindaco, anzi prevede espressamente che “In particolari circostanze, il Sindaco, sentito il dirigente dei Servizi di Igiene pubblica dell’ASL, può anche autorizzare il trasporto all’interno dell’abitazione o, in casi eccezionali, al luogo di speciali onoranze”.

Per quanto riguarda l’autorizzazione alle imprese funebri, nel velleitario e maldestro tentativo di intestarsi insignificanti battaglie improntate alla legalità, trasparenza ed imparzialità, Cardiello ha cercato di far rientrare tra i motivi di esclusione di un operatore funerario al rilascio dell’abilitazione i motivi di esclusione previsti per la partecipazione di qualsiasi operatore economico a gare e bandi pubblici.

I requisiti soggetti ed oggettivi minimi che un operatore del settore funerario deve avere ai fini dell’ottenimento del titolo abilitativo sono previsti ed indicati tassativamente dalla normativa regionale. Infine, sono rimasto basito quando lo stesso Cardiello ha proposto di riconoscere efficacia retroattiva al regolamento in approvazione, un obbrobrio giuridico, ma fortunatamente l’Amministrazione ha rispettato le leggi ed assicurato la legalità».