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Continua a tenere banco l’argomento Tari a Battipaglia. La tassa sui rifiuti, tra le più care in Italia, ha suscitato il malcontento dei cittadini. Adesso, la levata di scudi arriva dal locale partito di Fratelli d’Italia che accusa: «Una condotta delittuosa».

«Una condotta delittuosa». Fratelli d’Italia passa all’attacco sulla vicenda Tari, che negli ultimi giorni sta tenendo banco in città. Il caro tasse, alle porte del Natale più “povero” del secolo, ha generato un malcontento popolare tra cittadini e commercianti. Un’amministrazione «sorda di fronte alle difficoltà della popolazione e indifferente al grido di aiuto di famiglie e commercianti», così la definisce Annalisa Spera, coordinatrice cittadina del partito di Giorgia Meloni.

Annalisa Spera DAD
Annalisa Spera, Fratelli d’Italia

«Una condotta delittuosa – prosegue Spera – che spiega il fallimento di una intera gestione amministrativa: in primo luogo i cittadini hanno il diritto di sapere a quanto ammonterà la quarta rata. E poi, l’anno scorso questa stessa amministrazione aveva annunciato e chiesto un sacrificio ai contribuenti con una maggiorazione del 26 per cento della tariffa per ripianare la situazione economica di Alba: quest’anno perché non è stata riportata al valore precedente. Infine, da qualche giorno circola un modulo per i titolari delle attività commerciali soggette a chiusura durante il lockdown per richiedere una riduzione della stessa tassa pari al 26 per cento, su una tariffa già aumentata e a fronte di strutture che magari hanno perso il 50,60 per cento del fatturato. Questa è una presa in giro».

TARI: LA RISPOSTA DELLA SINDACA CECILIA FRANCESE

La risposta della sindaca Cecilia Francese non s’è fatta attendere: «Quanto scritto dalla coordinatrice di FDI ci lascia basiti. Delle due una: o cerca una facile, quanto indegna, speculazione sulle difficoltà economiche e sociali, o è profondamente incompetente». E la dura risposta della prima cittadina prosegue. «Il dato che sfugge alla coordinatrice – prosegue Francese – è che la normativa impone ai Comune di coprire integralmente le spese sostenute per la gestione del servizio. Nonostante le note difficoltà di bilancio, abbiamo comunque deciso di non far pagare ai pubblici esercizi quella quota Tari e accollare gli effetti sul bilancio comunale. Abbiamo deciso di spostare al 2021 la Tari del 2020, pagando quest’anno un acconto e tenendo ferme le vecchie tariffe in attesa di novità normative che consentiranno maggiore libertà di azione».