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Battipaglia prova a riprendersi la fama degli anni ’70 e ’80. Diventare lo snodo ferroviario principale del Sud Italia, è questo l’obiettivo della città capofila della Piana del Sele. In corso dialoghi con Regione e Ministero.

Città capofila della Piana del Sele. E dei trasporti. È questo l’obiettivo, a medio e lungo termine, che il comune di Battipaglia si è prefissato. Diventare lo snodo ferroviario principale del Sud Italia. Un progetto ambizioso, finito sui tavoli del Ministero e della Regione Campania. E tornato al cento dell’attenzione mediatica dopo le polemiche scaturite dal progetto che taglierebbe fuori il Cilento dall’alta velocità. «In realtà – spiega l’assessore allo sviluppo urbano, Davide Bruno – il nuovo tracciato taglia anche Salerno capoluogo e Battipaglia visto che prolunga il tracciato AV a monte del Vesuvio fino a Lagonegro. L’alta velocità ha bisogno di tracciati nuovi e rettilinei per raggiungere velocità di punta elevate, per questo non possiamo intrappolare il dibattito in questioni localistiche. Per risolvere i limiti infrastrutturali esistenti del tratto tra Agropoli e Praja AT, che determinano importanti riduzioni prestazionali, il progetto prevede una nuova linea, a standard AV/AC, di estesa di circa 127 km che collega Battipaglia ricongiungendosi sulla linea esistente a Praja».

Davide Bruno
Davide Bruno, assessore allo sviluppo urbano

«Dobbiamo partire dalla considerazione oggettiva di separare la necessità di collegamenti frequenti stabili nella Piana del Sele e nel Cilento soprattutto per le località turistiche dalla necessità di portare una vera alta velocità al Sud per ridurre le distanze sempre di più ed è evidente che non si può viaggiare a 50 km/h fermandosi ogni 10 km. Sono logiche di trasporto diverse che non si possono mischiare e che non dovrebbero portare a ritardare un investimento di tale portare. Anzi la sfida da fare è accelerare e portare tutta l’infrastruttura nel Recovery Fund e avere un interscambio stabile tra il nuovo tracciato e quello attuale tradizionale» conclude Bruno.

TRASPORTI: LA SINDACA CECILIA FRANCESE SCRIVE ALL’ANCI E AD ALI

Intanto, la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese ha scritto una lettera all’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e all’Ali (Autonomie Locali Italiane) chiedendo di aprire un confronto col nuovo governo per l’utilizzo dei fondi europei destinati agli investimenti sui trasporti. «Il completamento della stazione ferroviaria, con la realizzazione di lavori strutturali di adeguamento per ospitare l’alta velocità e di centinaia di posti macchina per il parcheggio ed il relativo terminal bus, candida Battipaglia – commenta la sindaca Francese – a diventare uno dei più importanti snodi ferroviari del Sud Italia. Sia per l’alta velocità e quindi per le grandi percorrenze, sia per la mobilità locale di tutti i paesi della costa e dell’interno attraverso la metropolitana leggera che metta in comunicazione la stazione di Battipaglia con l’aeroporto di Pontecagnano e con il capoluogo di provincia; ed attraverso il potenziamento dei treni locali, la sistemazione della vecchia linea e la riscoperta di vecchi stazioni ferroviarie non più presidiate, ma che possono tornare a vivere ed ad essere un “terminale” dei collegamenti in tutta l’area».

Cecilia Francese, sindaca di Battipaglia

Tre le opere cruciali secondo la prima cittadina di Battipaglia. «Occorre sbloccare, subito, la realizzazione di due grandi opere strategiche: la linea ferrata Salerno Reggio Calabria con caratteristiche di alta velocità, su cui esiste una proposta progettuale di 2.085 milioni di euro; la linea Taranto/Metaponto/Potenza/Battipaglia, con caratteristiche di alta velocità su cui esiste una proposta progettuale di 1.477 milioni di euro. A queste due opere va aggiunta la metropolitana leggera che dal capoluogo deve arrivare, a nostro avviso, lungo la costa almeno fino a Paestum» prosegue la Francese.

Un ripensamento dei trasporti ferroviari locale che consentirebbe rapidi collegamenti tra i vari comuni. Una linea strategica che potrebbe avere il suo punto cruciale proprio nella città di Battipaglia, consentendo alla città capofila della Piana del Sele di riconquistare la fama degli anni ’70 e ’80.