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Articolo estratto da La Città 23/05/2019

184 abusivi da mandare via. E una cittadella di 134mila metri quadri, suddivisa in 201 lotti, da radere al suolo. Il Consiglio di Stato scatena un terremoto in terra di nessun, tra Battipaglia ed Eboli, dove i suoli della comunità sono finiti nelle mani di chi è arrivato prima. La sdemanializzazione non si farà: quei 13 ettari, tra Aversana e zona Lago, vanno restituiti alla collettività.

La corsa alla terra a due passi dal mare è stata vana. Lo stabiliscono le toghe del Consiglio di Stato, guidate dal presidente Giuseppe Severini, che hanno respinto il ricorso del Comune di Battipaglia.

CASE ABUSIVE IN ZONA AVERSANA

Una lunga storia, fatta di abusi e cemento. Nel corso dei decenni, località Aversana è finita al centro di un commercio di suoli: chi prima arrivava meglio alloggiava. E i tredici ettari sono diventati oggetto di occupazione abusive: una miriade di piccoli lotti recintati dove sono stati realizzati dei fabbricati a uso abitativo per residenze estive. Una cittadella di case vacanza, insomma.

A Palazzo di città si mirava a sdemanializzare per alienare agli occupanti: una legittimazione dell’abusivo, visto che “la destinazione originaria è caducata”. Nel 2012 la Regione, competente in materia, si mise di traverso. Pasquale Cirillo, dirigente del Settore bilancio e credito agrario di Palazzo Santa Lucia, senza partecipare alla conferenza dei servizi fornì parere sfavorevole sulla richiesta municipale. Il Comune, difeso dall’ex dirigente legale Giuseppe Lullo, si rivolse al Tar, ritenendo inopportuno che il dirigente regionale fornisse un parere tanto vincolante senza sedere al tavole. Su ordine del Tar, la Conferenza si riunì: ad aprile 2013, però, la giunta regionale diede il definitivo dissenso alla richiesta di alienazione.

Lullo presentò appello in Consiglio di Stato contro il Ministero per i beni culturali, difeso dall’Avvocatura generale dello Stato. Accanto al Comune, “ad adiuvandum”, 48 degli occupanti difesi dai legali Maria Grazia Garofalo e Marcello Fortunato. “Ad opponendum” contro Palazzo di Città, è intervenuta invece, Fare Ambiente – Movimento Ecologista Europeo, patrocinata dal professore Paolo De Caterini, e dall’avvocato Ferdinando Belmonte. Il Consiglio di Stato ha respinto radicalmente le tesi del Comune condannato pure a pagare 7mila euro.

PAROLA AL COMUNE DI EBOLI

Ora, il fascicolo Aversana passa nelle mani dei tecnici del Comune di Eboli, che dovranno rigettare le istanze di condono edilizio. La sentenza del Consiglio di Stato, un colpo di spugna sui progetti di sdemanializzazione dei 13 ettari di suolo che il Comune di Battipaglia avrebbe voluto alienare, in cambio di quattrini, agli occupanti, ora getta lo scompiglio tra le località Aversana e Lago: ci sono 184 abusivi che dovranno assistere alla demolizione delle strutture edificate nel corso degli anni in aree gravate da usi civici, precisamente agricoli. Suoli di proprietà di Battipaglia, che però ricadono in territorio ebolitano. E ora l’Amministrazione guidata da Cecilia Francese chiama in causa la giunta eburina timonata da Massimo Cariello.

Ora dovrà essere il Comune di Eboli a pronunciarsi” spiega Davide Bruno, assessore allo sviluppo urbano di Battipaglia, che ieri s’è confrontato con il dirigente tecnico municipale, Carmine Salerno, e con l’ingegnere Franco Ruggiero: “Gli abitanti – dice il delegato battipagliese – hanno presentato istanza di condono al Comune di Eboli, che non aveva risposto in attesa di un’eventuale sdemanializzazione, che, però, non c’è stata“. Ora quelle pratiche andranno evase: “Dopo i dinieghi dei funzionari del Comune di Eboli, che hanno la competenza amministrativa su suoli di nostra proprietà ma ricadenti nel loro territorio, andrà affrontato il problema, e possiamo farlo gomito a gomito, visto che da tempo, con gli uffici dei due municipi, lavoriamo a un accordo intercomunale per la gestione degli usi civici nel loro territorio“.

LA PISTA DELLA DEMOLIZIONE IN DANNO

C’è solo una pista: la demolizione in danno. Chi prenoterà le ruspe e s’occuperà del risanamento dell’area dovrà tirar fuori in genti quattrini: si parla di almeno cinque milioni di euro. Eboli passa al vaglio la questione. “Ho visto i tecnici degli uffici – dice Cosimo Pio Di Benedetto, vicesindaco di Eboli che ha la delega al Patrimonio – e stiamo cominciando a discuterne proprio adesso; in assenza di valutazioni tecniche, non posso pronunciarmi, perché bisogna prima valutare la sentenza del Consiglio di Stato e l’entità effettiva della problematica, ma se si dovrà fare qualcosa, in concertazione con Battipaglia, non sarà di certo Eboli a tirarsi indietro, purché il risanamento sia a beneficio della pubblica utilità“.