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Il consigliere Luigi D’Acampora torna sulla vicenda dei tamponi dopo le dichiarazioni di Antonio Limone, direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici. E chiarisce: «Voglio chiudere il cerchio, il resto verrà discusso nelle sedi opportune». La sindaca Francese, intanto, ringrazia l’Istituto: «Grazie al direttore Antonio Limone e alla sua equipe nella convinzione che polemiche e incomprensioni si risolveranno quanto prima».

«Mi sarei aspettato un atteggiamento più solidale, da parte del dottor Limone, nei confronti di coloro i quali hanno patito questo problema» ha dichiarato il consigliere comunale Luigi D’Acampora, al centro di una vicenda che ha deciso di portare tra i banchi del Tribunale, in seguito alle precisazioni arrivate ieri, tramite una nota stampa, a firma di Antonio Limone, direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici.

«Sono rammaricato peer questo atteggiamento arrogante e prepotente, il motivo per cui ho cercato di difendermi, che non certamente non era voler uscire di casa, glielo spiegherò nelle sedi opportune» prosegue D’Acampora. Il consigliere comunale d’opposizione non nega l’utilità dello screening di massa avviata dall’Istituto e dalla Regione Campania: «Sono convinto che il percorso iniziato sia valido ma non ho ancora capito come è articolata la procedura dei tamponi. Considerando che i protocolli sono partiti dopo il 16 aprile (21 e 22 aprile, ndr). Limone dice che i tamponi li ha fatti la sindaca e che lo stesso a chiesto autorizzazioni a un tale Postiglione e parla di un atteggiamento positivo che sarebbe servito a sequenziare il genoma per tracciare la storia del virus».

E proprio sullo studio del Covid-19, D’Acampora cita il caso di Pisa: «A Pisa si sono riuniti virologi, immunologi, chirurghi, perché in occasione di un intervento allo stomaco sono riusciti a raccogliere un liquido e isolare il genoma del virus, questo dimostra che c’è bisogno di tante figure professionali per raggiungere un obiettivo. L’errore può starci, ma sarebbe stato di ausilio a tutti evitare che stessimo a casa inutilmente» conclude D’Acampora.

La sindaca Cecilia Francese, intanto, ringrazia l’Istituto Zooprofilattico per il lavoro svolto: «Battipaglia ha svolto un ruolo nevralgico anticipando lo stesso Piano Regionale partito il 22 aprile, effettuando tamponi a tappeto alle categorie maggiormente esposte. E questo grazie alla collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico e in particolare col direttore Antonio Limone. Collaborazione – si legge in una nota stampa – che spesso ci ha visti accumunati come quando lo stesso Istituto per noi ha effettuato le analisi dopo i roghi di rifiuti. Sono convinta che le polemiche e le incomprensioni si risolveranno quanto prima»