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Il direttore dell’Istituto Zooprofilattico, Antonio Limone, interviene sulla vicenda dei tamponi e prova a spegnere le polemiche con una lunga nota stampa.

*A onor di cronaca, prima di cominciare, è doveroso fare una premessa: ci siamo occupati del caso dando spazio a tutti, rispettando fedelmente la linea editoriale e i principi sui quali si fonda il nostro giornale. Ringraziamo, quindi, l’Istituto per i chiarimenti che ci ha fatto pervenire pur trovandoci costretti a sottolineare che la maggior parte delle informazioni che ci sono pervenute erano state già ampiamente raccontate negli articoli precedenti senza aver distorto minimamente la realtà dei fatti.

La denuncia formalizzata dal consigliere Luigi D’Acampora nei confronti dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, ha scatenato la reazione del direttore Antonio Limone, che, tramite una lunga nota stampa, ha provato a spegnere le polemiche e fare chiarezza su quanto accaduto negli ultimi 20 giorni.

Limone ha voluto chiarire subito i rapporti con il laboratorio Ames di Casalnuovo «Quando abbiamo compreso che la sfida per consentire l’attività diagnostica sui tamponi era quella di reperire reagenti sul mercato, abbiamo pensato di dare la nostra disponibilità ad effettuare indagini analitiche sui tamponi mettendo a disposizione due linee di laboratori: uno che avevamo nell’istituto e uno messo a disposizione dal laboratorio privato Ames».

Una clausola del contratto sottoscritto con Ames, in virtù di un bando europeo, che prevede l’utilizzo di un laboratorio in caso di emergenza: «A marzo abbiamo sottoscritto il contratto con Ames per le attività previste dal bando europeo, regolarmente effettuato, e ci siamo riservati nel contratto una clausola che in caso di emergenza avremmo utilizzato, presso Ames, un laboratorio dove allocare macchine nostre e personale» prosegue la nota stampa.

Un rapporto a titolo gratuito, spiega Limone: «La clausola prevedeva e prevede tuttora l’assoluta gratuità. Utilizziamo esclusivamente i locali di questo laboratorio, senza che Ames abbia nulla a che fare. Questo è quello che succede nei laboratori di Ames. Nessuno scandalo né forma di vantaggio». E sul bando Soresa, chiarisce: «Un bando di gara per il quale l’istituto non c’entra assolutamente nulla»

Ma c’è un’altra vicenda che tiene banco da quando l’Istituto ha avviato lo screening di massa sul territorio regionale: la validità degli esami. «L’Istituto Zooprofilattico è autorizzato direttamente dal Ministero della Salute – dice Limone – e come tutti gli altri Zooprofilattici siamo stati autorizzati a effettuare esami sul Covid-19 senza dover ricorrere a ulteriori validazioni che pure avevamo richiesto, tant’è che Atripaldi, responsabile del Laboratorio del Cotugno, ci aveva risposto che ulteriori validazioni non erano necessarie»

In molti hanno avanzato critiche nei confronti dell’istituto perché si dovrebbe occupare di veterinaria: «Una ricostruzione fasulla – si legge nella nota stampa – perché proprio i medici veterinari sono quelli che più di tutti gli altri hanno il polso delle epidemie e delle pandemie. Ricordo che anche Ilaria Capua è un medico veterinario e questo virus è stato trasmesso dagli animali all’uomo».

E conclude accennando anche alla vicenda del consigliere D’Acampora: «La polemica intorno ai “falsi positivi” nasce perché qualche consigliere comunale di Battipaglia, risultato positivo, essendo asintomatico e ritenendo di essere negativo, aveva deciso di poter uscire e non restare a casa. Da qui è stata montata una polemica cosmica, sfociata nella querela di cui leggo».

E sugli interrogativi sollevati da D’Acampora, l’Istituto chiarisce: «Non ci sono tamponi effettuati né smarriti. Tutti i tamponi che effettuiamo vengono registrati in piattaforma e inviati all’Asl. Noi non comunichiamo i risultati ai diretti interessati, altrimenti con 17.000 tamponi effettuati sino ad oggi salterebbe il sistema. La comunicazione, nel rispetto della privacy, spetta all’Asl» e sul test del sangue effettuato dal consigliere chiosa: «Il referto dell’esame sierologico ci dice se hai avuto contatti col virus negli ultimi due giorni, nell’ultima settimana o nell’ultimo mese. Ma sono i test rapidi e hanno un’affidabilità molto relativa. I kit sierologici sono stati sdoganati ieri, quindi non so che tipo di analisi parla D’Acampora, quando potrò leggere qualcosa di più dettagliato allora la situazione sarà più chiara».