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Un errore di calcolo potrebbe vanificare il “risultato storico”, come definito dalla sindaca Cecilia Francese, ottenuto lo scorso 25 maggio grazie alla delibera provinciale che ha dichiarato Battipaglia e Sarno aree sature per l’insediamento e l’ampliamento degli impianti di rifiuti (privati e inodori).

L’affondo arriva dal consigliere comunale Pino Bovi che, durante l’assise tenutasi ieri pomeriggio, ha evidenziato un aspetto della delibera partorita lo scorso 25 maggio dalla Provincia che avrebbe del clamoroso. Un errore di calcolo potrebbe vanificare “lo storico risultato”, così definito dall’amministrazione, raggiunto dal Comune di Battipaglia.

I calcoli fatti dall’architetto Cavaliere sarebbero errati. Nel conteggiare il quantitativo totale dei rifiuti dei 24 comuni presi in considerazione, sono stati esclusi i due valori più alti (Battipaglia e Sarno, ndr) e i due più bassi (Eboli e Altavilla Silentina, ndr). Nel dividere la somma totale per calcolare la media, invece, non sono stati esclusi i quattro valori. Detto in soldoni: l’ammontare è stato diviso per 24 invece che per 20. Generando, dunque, una media differente.

L’INTERVENTO DI PINO BOVI IN CONSIGLIO COMUNALE

Pino Bovi, in realtà, porta all’attenzione una scoperta fatta dal politologo Angelo Minelli che, in un articolo pubblicato sul suo blog, aveva evidenziato questo errore. «Nella delibera provinciale c’è un dato tecnico: un errore nel calcolo di un parametro che è quello che va a determinare la soglia secondo la quale Battipaglia viene annoverata tra i paesi saturi» dice il nefrologo battipagliese. «La media – prosegue Bovi – viene calcolata con un errore che potrebbe essere capitato, non credo sia strumentale, ma che di fatto potrebbe escludere Battipaglia dalle aree sature».

Ed effettivamente, stando ai nuovi calcoli, Battipaglia continuerebbe a risultare satura per la quantità totale di rifiuti ma non per l’indice di conferimento nei singoli comuni, venendo meno di fatto a uno dei due parametri stabiliti dalla delibera provinciale per considerare un’area satura. Un pasticcio che rischia di aggravare ulteriormente l’emergenza rifiuti in un territorio martoriato, in materia ambientale, da oltre vent’anni.

«Perché facendo la media delle quantità autorizzate da tutti i Comuni la Provincia toglie i valori estremi? Perché la media viene utilizzata per descrivere una distribuzione ma è sensibile ai valori estremi. Quindi, per indicare i valori più comuni, che non abbiano eccezionalità, vengono eliminati i valori estremi per ottenere un dato più leggibile» dice l’assessore allo Sviluppo Urbano ed Economico Davide Bruno spiegando di fatto il criterio utilizzato dalla Provincia nell’eseguire i calcoli, ma non l’errore fatto nella divisione.

«Non ho avuto modo di replicare in consiglio comunale – precisa Pino Bovi – ma ho solo fatto notare (in realtà è stato prima Angelo Minelli) un errore di calcolo e alcune sue ricadute. Loro hanno risposto di essere belli e bravi e che non è possibile che la Provincia coi suoi tecnici competenti abbia potuto sbagliare. La risposta giusta in onestà intellettuale sarebbe stata: riceviamo, verifichiamo e nel caso chiediamo di correggere. Invece ho ascoltato attacchi e tentativi di delegittimazione».