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di Italo Faiella

“La città della pizza” per una volta non è Napoli. In questo weekend la cornice di celebrazione del piatto più amato dagli italiani (e probabilmente dal mondo intero) è Roma. Si chiude domani la tre giorni di degustazioni, workshop, competizioni e giochi tutti basati sull’arte del pizzaiolo. Un’atmosfera di festa che fa splendere il talento napoletano senza oscurare gli altri mastri pizzaioli che prediligono impasti più sottili o alla romana. Una commistione di tradizioni che mette in luce l’italianità di un “piatto” simbolo dell’intera Nazione, faro di Alessandria del mosaico multiculturale europeo.

Città della pizzaTra i nomi altisonanti dei più storici maestri della tradizione partenopea, come Franco Pepe (Pepe in Grani), Errico Porzio (Pizzeria Porzio), Rosario Ferraro (L’Antica Pizzeria da Michele) e molti altri ancora, spiccava il nome del battipagliese Valentino Tafuri. Il titolare della pizzeria fiore all’occhiello della Piana del Sele “Le 3 voglie” si è ormai affermato come mastro pizzaiolo alla stregua delle più splendenti stelle napoletane, tradendo la sua anagrafica di venticinquenne, che lo fa apparire ancora come un giovane emergente.

Città della pizzaA completare la cornice festiva de “La Città della Pizza” la gara dei giovani pizzaioli del Centro-Sud, dove il nome di Battipaglia è stato portato in alto e ben difeso da ben due rappresentanti. Diego Ciraudo, in pausa dalla sua lunga esperienza di pizzaiolo internazionale a Vienna, e Mattia Bottiglieri, emergente pizzaiolo con un solo anno di esperienza ma con grande passione e talento. Nonostante i complimenti dei giudici, i nostri compaesani hanno però concluso la loro esperienza romana ad un passo dalla finale, raggiunta solo da un salernitano di esperienza lavorativa battipagliese, il promettente Fabiano Viscito attualmente in forza alla pizzeria “BattiLaPaglia”.