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Impianto di Tavernola: la Regione Campania multa la sindaca Cecilia Francese per le acque inquinate. 6mila euro di sanzione all’endocrinologa battipagliese.

Per l’impianto di Tavernola, la Regione Campania presenta il conto alla sindaca Cecilia Francese. La stangata, per la prima cittadina battipagliese, è arrivata alla vigilia del trascorso Natale: 6mila euro di multa per valori di Escherichia Coli oltre la norma nel punto di scarico del depuratore. In soldoni: il Comune di Battipaglia ha scaricato acqua inquinata. E da Palazzo Santa Lucia è arrivata la sanzione. Lo ha reso noto un decreto che arriva direttamente dalla Direzione generale per il “Ciclo integrato delle acque e dei rifiuti, Valutazioni e autorizzazioni ambientali”, a firma della dottoressa Anna Martinoli.

COMUNE CONTESTA LA SANZUONE MA NON SI PRESENTA IN AUDIZIONE

La contestazione dell’illecito amministrativo è arrivata a seguito del sopralluogo effettuato dall’Arpac il 27 gennaio del 2020, quando gli operatori dell’agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania si sono recati presso il depuratore comunale di reflui urbani situato in località Tavernola per eseguire dei rilievi. Risultato: Escherichia Coli, il pericoloso batterio presente nelle urine, oltre i limiti. Il Comune tentò pure una difesa, ad aprile dello stesso anno, chiedendo audizione e archiviazione del procedimento rappresentando che lo scostamento dei parametri fosse stato episodico, e contestando che il mancato rispetto d’una delle tabelle evidenziato dall’Arpac non fosse previsto nel decreto. Il 3 settembre del 2020, però, il Comune venne convocato per essere ascoltato a Palazzo Santa Lucia il 30 settembre. Ma in Regione non si presentò nessuna, precisa la dirigente Martinoli nel decreto.

Ciononostante, la richiesta di archiviazione non sarebbe stata accolta perché il mancato rispetto dei parametri da parte dell’Arpac è stato correttamente contestato. E adesso la prima cittadina dovrà sborsare quasi 6mila euro. Il verbale, precisamente, ammonta a 5.475 euro. Con le responsabilità divise a metà. Il Comune di Battipaglia, infatti, dopo l’autorizzazione unica ambientale emessa dalla Provincia di Salerno, che sanciva la titolarità dell’impianto in capo all’Asis, l’azienda salernitana per la fornitura idrica dei comuni, chiese di cambiare l’intestazione. Ad oggi, il titolare dell’impianto è la sindaca di Battipaglia, obbligata in solido con l’Ente per il pagamento della sanzione, ma a tutti gli effetti considerata trasgressore in questo episodio. Che non è il primo.

DUE SANZIONI IN TRE ANNI: TRA IL 2018 E IL 2019 21MILA EURO DI MULTA

Già nel 2018, l’Ente di piazza Aldo Moro fu sanzionato dalla regione per 21mila euro: inquinamento autorizzato lo chiamarono all’epoca gli ambientalisti, in riferimento ai reflui scaricati abusivamente nel fiume “Tusciano” da parte del Comune. Un anno e mezzo dopo, l’11 ottobre 2019, l’Ente notificò il ricorso, citando in giudizio la Regione Campania dinanzi al Tribunale di Salerno, al fine di ottenere l’annullamento del suddetto decreto dirigenziale emesso dalla direzione generale “Ciclo Integrale delle Acque e dei Rifiuti”. Lo scorso 2 marzo, il vice avvocato capo di Palazzo Santa Lucia, Massimo Consoli, ha firmato un nuovo decreto dirigenziale evidenziando l’intenzione della Regione Campania di resistere nel giudizio promosso dall’Ente battipagliese. Nessuna novità da quel fronte. Intanto, l’impianto di Tavernola costa un’altra multa all’amministrazione Francese.