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Sembrerebbe certo che la Regione voglia accantonare l’ipotesi di costruire un nuovo impianto di compostaggio a Battipaglia all’interno dell’ex Stir, così come previsto dall’ultimo Piano Regionale dei rifiuti. Indiscrezioni che, se confermate, faranno saltare di gioia i circa 10mila cittadini scesi in piazza a novembre del 2017 e lo scorso dicembre 2019 per chiedere una nuova politica sui rifiuti nel nostro territorio. Secondo fonti accreditate, i prossimi interventi previsti su Eboli, che partiranno a breve, e tra Giffoni e Pontecagnano, dove le amministrazioni hanno ottenuto un finanziamento per la realizzazione dell’Ecodistretto dei Picentini, sommati alla numerosa presenza di impianti di rifiuti sul territorio battipagliese, avrebbero di fatto sospeso la decisione di realizzare il nuovo impianto a Battipaglia.

Impianto sì o impianto no? Era l’8 aprile scorso quando, in piena emergenza Coronavirus, la comunità battipagliese e gli ambientalisti locali furono raggiunti da una notizia: Provincia, Regione ed EcoAmbiente siglarono l’accordo per realizzare l’impianto di compostaggio a Battipaglia. Sono passati due mesi e, secondo indiscrezioni, la Regione sarebbe pronta a fare un passo indietro. Un ripensamento che potrebbe essere visto da qualcuno come mosso da ragioni di natura politica, considerando che tra circa tre mesi i cittadini campani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio Regionale, e che Battipaglia – storicamente – ha sempre giocato un ruolo importante in chiave elettorale.

IL RIPENSAMENTO DELLA REGIONE

Nelle stanze di Palazzo Santa Lucia, da diversi giorni, si discute l’ipotesi di indugiare sulla decisione presa già qualche anno fa quando fu stilato l’attuale Piano Regionale dei rifiuti che, tra le altre cose, individuava Battipaglia come sede del futuro impianto di compostaggio. Due le motivazioni che avrebbero spinto i vertici regionali a un ripensamento: da un lato l’esistenza di impianti in aree vicine come Eboli (che ha ricevuto un finanziamento di 2 milioni di euro per l’adeguamento), Salerno, e Pontecagnano (beneficiaria di un finanziamento regionale di oltre 20 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti organici), dall’altro la saturazione del territorio battipagliese e lo stress ambientale, dovuta alla presenza di numerosi impianti che trattano rifiuti, al quale da anni è sottoposta Battipaglia.

Una soluzione su cui da tempo è a lavoro, tra gli altri, Michele Buonomo, membro della segreteria nazionale di Legambiente, che da tempo sollecita l’assessore Fulvio Bonavitacola sul tema: «Nelle possibilità della Regione c’è quella di apportare aggiustamenti al Piano Regionale, quindi l’ipotesi è concreta. Battipaglia non può dare oltre quanto non abbia già ampiamente dato. Oggi abbiamo un quadro più chiaro delle necessità e del fabbisogno impiantistico, ma c’è la forte necessità che gli impianti, finanziati con milioni di euro, funzionino bene: non si può continuare a portare la frazione organica in altre Regioni a costi economici sproporzionati e a discapito dell’economia locale».