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Evitare che il Coronavirus scateni un’emergenza rifiuti. Questa la sintesi della “circolare covid-19” che il Ministero dell’Ambiente ha provveduto a inoltrare a Province e Regioni autonome. Il dicastero di viale Cristoforo Colombo: «Scegliete gli strumenti necessari».

Il Ministero dell’Ambiente corre ai ripari per scongiurare l’emergenza rifiuti che potrebbe scaturire a causa del Coronavirus. Stando a quanto si legge nella circolare denominata “Covid-19“, il dicastero di viale Cristoforo Colomba avrebbe dettato le linee guida alle Regioni e alle Province autonome per fronteggiare il problema rifiuti.

Vista l’impossibilità di inviare l’immondizia verso altre destinazioni, a cause delle forti misure restrittive che oramai vigono in tutta Italia, si è deciso di consentire alle Regioni e alle Province che non sono dotate di una capacità di smaltimento adatta, di ricorrere a misure straordinarie onde evitare la saturazione o l’interruzione delle attività.

Per quanto riguarda la capacità di stoccaggio, ci sarà la possibilità di aumentare la capacità annua, e quella giornaliera, entro e non oltre il 50% delle capacità normali. Il deposito temporaneo dei rifiuti raddoppia: il limite temporaneo, però, non potrà superare i 18 mesi.

Il deposito dei rifiuti urbani presso i centri di raccolta comunali, invece, sarà consentito per una durata doppia rispetto alla precedente, mentre la capacità annuale e giornaliera di stoccaggio potrà aumentare entro e non oltre il 20%.

Infine, due inviti anche per l’incenerimento e per le discariche: il Ministero riconosce alle Regioni il potere di autorizzare gli impianti a raggiungere la capacità termica massima valutata in sede di autorizzazione al fine di consentire l’avvio dei rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria; e alle autorità preposte sarà consentita la modifica temporanea dell’autorizzazione per consentire il conferimento degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, differenziati e indifferenziati, privi di possibili destinazioni alternative a patto che questi ultimi non siano rifiuti pericolosi.

Una decisione che, seppur dettata da un’imprevista emergenza, potrebbe preoccupare e non poco le associazioni ambientaliste del territorio.

LA CIRCOLARE COMPLETA

Circolare-COVID-19_mistero-ambiente_27_marzo