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I sindaci della Piana del Sele si uniscono in un coordinamento per seguire la vicenda dei rifiuti arrivati dalla Tunisia al porto di Salerno e destinati all’area militare di Persano per sei mesi in attesa della caratterizzazione.

I sindaci della Piana del Sele si uniscono per monitorare la vicenda dei rifiuti tornati dalla Tunisia e diretti a Serre, nell’area militare di Persano, dove sosteranno per sei mesi in attesa della caratterizzazione. Lo hanno deciso martedì scorso, durante il consiglio comunale convocato dal sindaco di Serre, Franco Mennella, al quale hanno preso parte tutti i primi cittadini del comprensorio.

Chiera Amministrative Cecilia Francese
La sindaca di Battipaglia Cecilia Francese

«Battipaglia è stata presente a quel consiglio – afferma la sindaca Cecilia Francese -. Esprimo solidarietà ai cittadini e all’amministrazione di Serre sottolineando l’incoerenza e l’inaccettabilità della decisione regionale che contrasta clamorosamente con la vocazione economica della Piana del Sele. Ora il coordinamento, aprendosi ai comitati e alla partecipazione dei cittadini, lavorerà per assumere tutte le iniziative adatte a bloccare questo nuovo oltraggio alla Piana» .

Mario Conte
Mario Conte, sindaco di Eboli

Ieri mattina, invece, all’assemblea aperta convocata nei pressi della rotatoria di Persano, il sindaco di Eboli Mario Conte ha dichiarato: «Siamo qui perché il problema dei rifiuti non è solo di Serre o di Persano, ma è dell’intero comprensorio della Piana del Sele. Il nostro territorio è un unicum, in cui la forte vocazione agricola e lattiero-casearia va salvaguardato dagli scempi ambientali. Già troppi ne abbiamo subiti e non possiamo tollerarne altri. I sindaci ed i cittadini della Piana questa volta difenderanno il loro territorio. Dobbiamo tutelare la qualità delle nostre produzioni e la salute pubblica, già troppe volte messe a rischio. Alcuni caseifici hanno già perso commesse non appena si è diffusa la notizia dell’arrivo dei container dalla Tunisia. Vogliamo che il contenuto venga esaminato prima di compiere ulteriori viaggi. Quei containers sono stati troppo a lungo fermi ed incustoditi in territorio tunisino per avere la certezza che non siano stati manomessi, come paventa anche la ditta che li ha inviati all’estero».

IL NOE SEQUESTRA I CONTAINER AL PORTO DI SALERNO

I militari del Noe, intanto, hanno posto i sigilli sui 213 container colmi di rifiuti misti arrivati a Salerno dalla Tunisia, dopo la spedizione controversa di un anno e mezzo fa per opera della “Sra” azienda di rifiuti con sede a Polla e di proprietà della famiglia Palmieri.

Il corteo dei manifestanti ieri a Serre

Contestualmente, la Dda di Salerno ha notificato gli avvisi di garanzia all’azienda pollese (tre indagati ad oggi). Le indagini hanno consentito di scoprire che i primi 70 container erano stati bloccati dalle autorità locale perché non conformi ai documenti di accompagnamento. Oggi, alle 9.30, il sindaco di Serre è andato in Procura per colloquiare con il capo Giuseppe Borrelli. Ha denunciato delle presunte irregolarità figlie di una scelta regionale di parcheggiare ulteriori rifiuti all’interno del sito militare di Menanova. 

E continua il presidio a Serre, dove ieri mattina circa 200 manifestanti hanno sfilato in corteo per dire «no alla trasformazione nel territorio nella nuova Terra dei Fuochi della Campania», tuonano dal comitato organizzatore. Il sindaco Mennella teme per l’economia della Piana del Sele: «Al diffondersi della notizia dell’arrivo dei container – spiega il primo cittadino serrese – le nostre aziende casearie hanno già dovuto subire le disdette d’importanti ordinativi dal Nord-Italia».