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Ludoteche chiuse in zona rossa, ma soltanto a Battipaglia. È polemica su una comunicazione della sindaca Cecilia Francese, in contrasto rispetto a quanto stabilito dalla Regione Campania

È polemica sulle ludoteche di Battipaglia che, a causa della zona rossa sancita per l’intero territorio regionale, restano chiuse. Da sottolineare però come secondo la Regione Campania tali attività possano continuare ad operare, perché non rientranti nel novero dei servizi formativi come scuole, asili e simili.

La sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, attraverso il portale del Comune, ha reso nota una comunicazione che interpreta ciò che ha indicato il centro operativo comunale, ovvero lo stop alle ludoteche poste in zona rossa. Tale interpretazione ha scatenato malumore tra i responsabili delle attività e non solo, anche perché in seguito a questa comunicazione non è arrivata l’ordinanza che di fatto chiude tali strutture.

In merito aveva già discusso l’Unità di Crisi, che dopo le richieste di spiegazioni da parte di alcuni comuni della Campania, ha sottolineato come le ludoteche non vadano considerate come dei servizi educativi all’infanzia, ma come semplice spazio di gioco in cui è da ritenere opportuna la presenza di uno o più adulti che garantiscano il rispetto delle norme anti-Covid.

In sostanza: il sindaco potrebbe negare l’apertura delle ludoteche, ma attraverso un’ordinanza specifica per tutelare la salute dei cittadini. Tale documento al momento non esiste, e non potrebbe essere sostituito da una comunicazione

«CHE LA COMUNICAZIONE VENGA REVOCATA. NON SI PUÒ GRAVARE SU UN SETTORE GIÀ IN CRISI»

«Quella delle ludoteche è da sempre una questione spinosa che è emersa anche in occasione delle scorse zone rosse in Campania. Due giorni fa la Regione Campania ha chiarito che le ludoteche sarebbero rimaste aperte, per tali ragioni ho richiesto in mattinata, mediante una Pec, la revoca di questa comunicazione da parte della Sindaca» afferma l’avvocato Antonietta Di Genova.

L’avvocato ha inoltre inviato una Pec al Governo nazionale, richiedendo un chiarimento sulla questione: «Ritengo che l’interpretazione autentica di una norma statale possa spettare soltanto a un legislatore statale». In questi giorni sono sorte anche lamentele da parte degli istituti paritari, che hanno domandato spiegazioni sulla chiusura prolungata delle proprie strutture e dell’apertura invece delle ludoteche, lasciando quindi intendere come tali strutture siano davvero aperte ovunque, tranne che all’ombra del Castelluccio.

Tutti i Comuni campani, dopo la precisazione proveniente dalla Regione, si sono adeguati alle norme, lasciando di conseguenza le strutture aperte, ovviamente sempre rispettando il protocollo previsto, tra dispenser e tamponi per le operatrici. «Non si capisce perché le ludoteche, al di là se ciò sia giusto o meno, possano restare aperte ovunque in Campania ad eccezione di Battipaglia. Se la situazione, in termini di contagi, è così grave sarebbe giusto che ci venisse comunicato. Portare i nostri bambini nelle strutture di Bellizzi, oppure Eboli, crea disagi alle famiglie e agli operatori di un settore già profondamente in crisi», aggiunge il legale.