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Da Milano a Battipaglia per donare il sangue con Avis. Il racconto di Alessandro Barile per Battipaglia News. «Dono il sangue nella città della mozzarella».

Sono di origini isolane, mio padre è tremitese, mia mamma di Lucera ed oggi, presso l’Ospedale “S.S. Maria della Speranza” di Battipaglia, festeggio la mia quindicesima donazione.

Mi chiamo Alessandro Barile e di professione sono il responsabile dell’area manageriale della società Master For di Milano e trovandomi in trasferta nella città di Battipaglia ho deciso di continuare a donare anche lontano da casa; così non ho esitato a contattare la Presidente Rosa Ida Giuliano di AVIS comunale Battipaglia, la quale con gentilezza e calore ha accolto la mia richiesta invitandomi in ospedale.

Seguendo le sue indicazioni, dopo una colazione leggera priva di zuccheri, latte e derivati mi sono recato nell’area prelievi e lì ho trovato un’accoglienza straordinaria da parte delle persone che come me condividono il credo nell’aiuto verso il prossimo. Confesso che da quando ho iniziato a donare ho sviluppato una forte sensibilità ed un senso di empatia verso le persone bisognose di cure. Devo aggiungere poi che in un periodo come quello che abbiamo vissuto provo un profondo rispetto verso chi con abnegazione si dedica alla cura dei malati.

Nel mio piccolo sento che il mio sia un piccolo grande gesto e vivo la donazione come un momento catartico dove la dimensione di ciò in cui credo incontra la consapevolezza di fornire un reale aiuto al prossimo. Non nascondo poi che il pensiero che il mio plasma possa aiutare uno sconosciuto a star bene mi renda felice e spesso mi trovo a raccontare e a condividere questa emozione anche ad amici e conoscenti.

Sono consapevole che donare sia una scelta personale da ritrovare nell’intimità, tuttavia, non nascondo di aver stimolato, nelle persone a me care, il giusto proposito a seguire il percorso di aiuto del prossimo. Ringrazio Rosa Ida per avermi offerto il privilegio di donare in questa città meravigliosa, ringrazio tutti gli operatori sanitari e saluto i donatori che spero di incontrare nella mia prossima avventura“.