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Code interminabili e regole sul distanziamento sociale che saltano. Era questo lo scenario, fino a qualche giorno fa, che quotidianamente si presentava nei pressi del consultorio di Battipaglia dove insiste il centro vaccini. Mamme e papà in fila con i loro bimbi nella speranza d’un vaccino. E il più delle volte bisognava tornare a casa, perché il numero massimo s’era raggiunto: dai quaranta previsti inizialmente, scesi poi a trenta giornalieri.

Una vicenda che era finita pure all’attenzione del civico consesso. Il consigliere comunale d’opposizione, Alessio Cairone, aveva protocollato una nota alla sindaca Cecilia Francese lo scorso 23 giugno chiedendo un intervento nei pressi dell’ambulatorio cittadino. «Orari improponibili per prendere il numero di accettazione – si legge nella nota – e pochi vaccini disponibili quotidianamente». Due mesi e mezzo di trambusto, con i cittadini esasperati che più volte hanno segnalato il disagio. Adesso, però, il caos sembrerebbe terminato. «Diversi cittadini, non solo di Battipaglia, mi hanno segnalato questo problema. Io stesso – spiega Alessio Caironeho portato mio figlio a vaccinarsi potendo constatare sulla mia pelle il problema». File che iniziavano all’alba, racconta Cairone: «Spesso bisognava fare la fila dalle 6 di mattina. Dopo la segnalazione effettuata al sindaco e dopo aver spiegato il problema a chi di competenza, finalmente sembra che il risultato sia stato raggiunto: i vaccini vengono effettuati tramite prenotazione. Un ringraziamento in particolare al responsabile del centro».

Responsabile che risponde al nome di Giuseppe De Masellis, Dirigente e ginecologo dell’unità operativa Materno Infantile dell’ospedale battipagliese. «La situazione – commenta De Masellis – finalmente è sotto controllo. Grazie alla possibilità di prenotarsi abbiamo scongiurato il rischio di creare assembramenti, poiché molti bambini venivano accompagnati addirittura da entrambi i genitori». Durante il lockdown, nei mesi di marzo, aprile e maggio, la zona antistante all’ambulatorio per i vaccini era sprovvista di vigilanza, e garantire ordine e distanziamento sociale non era semplice. Lo stesso De Masellis, agli inizi di marzo, aveva posto l’accento su un altro aspetto preoccupante in materia di vaccini rivelando che almeno 15 bambini, a Battipaglia, non sarebbero stati sottoposti alla vaccinazione. Il Dirigente Responsabile dell’Unità Operativa Materno Infantile del distretto 65 Asl Salerno spiegò che, all’epoca, era a lavoro per comprendere le cause che avevano spinto alcune famiglie a scegliere di non vaccinare i propri figli producendo un esubero di “no vax” a Battipaglia.

Articolo estratto da “La Città di Salerno”