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Ombre sul futuro dell’ex scuola “De Amicis”, interviene l’amministrazione

Discussioni rimandate a dopo che il progetto sarà ben delineato

Non si placano le discussioni sull’ex scuola “E. De Amicis”, che negli ultimi giorni è finita nell’occhio del ciclone in seguito alle ipotesi di snaturare l’immagine di un edificio storico, nonché punto di riferimento della cultura battipagliese. Abbattimento del terzo piano, ad oggi inagibile, e delle due ali laterali. Soluzioni che hanno in poco tempo suscitato l’indignazione di cittadini e associazioni.

Il parere dei consiglieri

Sulla spinosa questione sono intervenuti numerosi esponenti dell’amministrazione comunale, tra cui i consiglieri Gemma Caprino e Valerio Longo. La prima rimanda le eventuali discussioni a dopo che saranno state fatte le prove di carico sull’edificio, le quali stabiliranno gli interventi possibili e viceversa: «Che quella struttura sia un luogo identitario da conservare è stato già riconosciuto dal consiglio comunale, ben venga che la maggioranza sia stata in grado di intercettare i fondi. Ad oggi è una polemica prematura perché di fatto non c’è niente, o meglio, un finanziamento che ci permetterà di avviare una gara per affidare i servizi di ingegneria ed architettura. Oltre la progettazione, tra questi servizi è compreso anche l’incarico per effettuare prove di laboratorio sull’intero edificio. Arriveremo al progetto definitivo e lì sarà possibile confrontarci con i cittadini».

Polemiche premature anche secondo Longo: «Tutti i ragionamenti tecnici non potranno prescindere dagli esiti delle verifiche strutturali, che dovranno necessariamente precedere la gara per il progetto. Inoltre, unitamente alle prove tecniche e, per certi versi prioritariamente, non è possibile non tenere nel giusto conto la memoria collettiva che suscita quell’edificio e la funzione che si vuole darne. Bisogna quindi ragionare sul futuro della struttura. Cosa si vuol fare della De Amicis? Si potrebbe pensare, fatto salvo l’aspetto esterno, ad una riqualificazione strutturale, finalizzata a dotarla, solo per fare un esempio, di un’area congressi, di un’area museale, una biblioteca funzionale, dove poter anche studiare e trascorrere il tempo libero, un teatro all’aperto, nell’area dove una volta si giocava a basket e che adesso viene utilizzata come parcheggio. Se non si considera tutto ciò si rischia poi di realizzare un intervento inutile».

Il commento dell’assessore Davide Bruno

Un chiarimento è arrivato dall’assessore allo sviluppo pubblico Davide Bruno. Sue le dichiarazioni che, in occasione di un incontro ai “Venerdì Musicali” all’interno della “De Amicis”, fecero storcere il naso alla cittadinanza: «La volontà dell’amministrazione è salvaguardare questo grande simbolo della memoria condivisa che è la ex scuola De Amicis riaprendola e restituendola nella sua interezza alla città», ha spiegato in un post su Facebook, proseguendo: «Tanto è vero che abbiamo messo la ex scuola De Amicis come luogo dell’identità nel Piano Urbanistico Comunale che è il massimo atto che un’amministrazione può fare. tanto è vero, cosa più concreta, abbiamo destinato 7,3 milioni di euro di fondi comunitari per la ristrutturazione di questo edificio chiuso ormai da 15 anni perché l’aggiunta dell’ultimo piano ha comportato dei problemi strutturali di consolidamento, quindi di rischio sismico, e l’amministrazione Liguori nel 2002 ha proceduto alla chiusura dell’intera scuola».

L’assessore Bruno giudica quindi le polemiche di questi giorni: «Sterili, prive di significato e fatte dai soliti “produttori di fake news”», spiegando: «Qualche settimana fa ho raccontato proprio in un incontro nell’ex scuola De Amicis le ipotesi che si sono avvicendate negli anni a seguito della chiusura e dei problemi conosciuti da tutti sull’ultimo piano». E invita: «A breve ci sarà la gara di progettazione per l’edificio De Amicis che conterrà anche i calcoli strutturali per il consolidamento dell’edificio. Sono tutti invitati a partecipare».

«Nel frattempo per ottenere il finanziamento di 7,3 milioni si è provveduto ad approvare nel consiglio comunale di 7 mesi fa il documento orientativo strategico (Dos), votato a larga maggioranza in consiglio comunale sette mesi fa, che dà a quell’edificio le funzioni di grande contenitore: un hub con due linee di indirizzo, il polo agroalimentare e un polo culturale nella scia della delibera fatta dalla triade commissariale con a capo Gerlando Iorio» chiosa l’assessore.