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Turismo balneare in Campania. Raffaele Esposito, presidente della Fiba Confesercenti Campania, preoccupato per il rilancio delle strutture turistiche campane. Le previsioni parlano «di guadagni in calo dell’80%» ma nonostante ciò «gli imprenditori sono pronti a evitare l’innesto di una bomba sociale».

Il turismo balneare in Campania all’esame Covid-19. Sarà un’estate più rovente del solito, quella che si appresta a cominciare tra circa un mese. Le strutture turistiche sono ancora ferme al palo, in attesa di indicazioni precise da Stato e Regione, e nel mare magnum di disposizioni, ordinanze e decreti, hanno bisogno di ripartire per «evitare di innescare una bomba sociale» dice Raffaele Esposito, presidente della Fiba Confesercenti Campania dal 2018, che ha chiesto la collaborazione di tutti i sindaci dei comuni costieri, della Regione, per affrontare questa inedita stagione.

Le recenti linee guida dettate dall’Inail, che interessano gli stabilimenti balneari e le strutture turistiche, hanno preoccupato e non poco Esposito che ha chiesto ai vertici regionali, tramite una lettera inviata a Palazzo Santa Lucia, «di attivarsi immediatamente nel rispetto della’autonomia decisionale. Le linee guida fin qui proposte non soddisfano le categorie del turismo. Non si è capito come mai la distanza interpersonale in un mezzo di trasporto pubblico è prevista entro un metro ed in spiaggia invece oltre cinque. Ci sono incongruenze che non lasciano intravedere una logica di fondo».

Bisogna fare in fretta secondo il numero 1 di Fiba: «Il turismo cambierà purtroppo. La psicosi collettiva penalizzerà le attività, ci vorrà tempo prima di recuperare la fiducia. Intanto le imprese sono ancora ferme al palo e hanno bisogno di ripartire. Serve liquidità vera e rapida».

E della ripartenza, nelle stanze di via Santa Lucia, ne hanno discusso gli assessori Corrado Matera (Turismo) e Antonio Marchiello (Attività Produttive) insieme con i rappresentanti regionali dell’Anci e il direttore generale della Protezione Civile, Italo Giulivo. Un pacchetto di iniziative, in attesa del decreto, presentate al Governo campano. Ma Esposito ribadisce: «Bisogna consentire lungo tutta la costa campana misure di contenimento e di sicurezza sostenibili e in linea con la possibilità di una vera ripartenza del settore».

Burocrazia, mancanza di denaro, e uno stato di confusione ancora diffuso rischiano di penalizzare fortemente il turismo balneare in Campania: «Moltissimi imprenditori vogliono collaborare ad innescare la ripartenza, nonostante le previsioni di guadagno siano un quinto rispetto all’anno scorso. Tutto dipenderà dall’andamento del contagio che speriamo possa ancora diminuire e dalla possibilità di circolare tra le regioni. Se dobbiamo puntare esclusivamente a un turismo regionale è giusto saperlo adesso».

Senza sottovalutare i presidi sanitari necessari che ogni struttura dovrà garantire: «I rischi per l’impresa e per gli imprenditori sono altissimi, abbiamo chiesto sin dalla prima ora di esonerare gli imprenditori dal rischio contagio da Covid-19. Speriamo che le quote a fondo perduto e che la disponibilità di liquidità, come annunciato dal Governo nazionale nel Decreto Rilancio, non tardino ad arrivare altrimenti sarà difficile fronteggiare le gravi perdite». Come sarà la prossima stagione turistica in Campania è ancora difficile immaginarlo.