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Ci voleva un colpo di genio, figlio dell’utopia green di ultima generazione vocata al riuso degli scarti e all’utilizzo di materiali naturali, per fare da apripista verso l’unica strada percorribile in una città che esplode di rifiuti: trasformare in pezzi di design oggetti destinati a discarica. Yoni Studio nasce come area di co-working e spazio di collaborazione ai fini artistici tra personalità esplosive e professionisti con diverse specificità che in un’unica area perseguono progetti personali e comuni, dandosi reciproco supporto e realizzando complementi di arredo, accessori, mobili. 

Sonia Tramontano, che ha lanciato il laboratorio nel 2020 in pieno lockdown, è un architetto con esperienza maturata in Scandinavia, Olanda, India. Deborah e Luana Forlano, sorelle nella vita, sono insieme anche nel progetto del Lab: la prima lavora e pirografa pelle e cuoio, realizzando pezzi unici e personalizzabili, porta agenda, girocollo, borse, marsupi. Nelle sue lunghe passeggiate in montagna recupera gli elementi più disparati, dal legno alle ossa che utilizza nelle sue lavorazioni. Luana invece, biologa, si dedica alla cosmetologia e sta lavorando ad una linea di saponi 100% naturali e biodegradabili.

FOTOGALLERY YONI STUDIO

Partito da una componente totalmente femminile, Yoni è un contenitore di sperimentazioni in tema di sostenibilità che dimostra la possibilità di rielaborare materiali destinati allo scarto, lavorando tra autocostruzione e fabbricazione digitale. Nel tempo il progetto ha attirato l’attenzione di tanti ed alcuni hanno hanno aderito all’idea contribuendo ad accrescerne le professionalità: Fabio Pizzuti, fonico e tecnico di impianti elettrici con la passione per la falegnameria applicate alla domotica e Alessandro Siano, pittore ed artista poliedrico dai molteplici interessi ed attitudini.   

«Lavoriamo a progetti personali e condivisi, in cui ognuno offre l’apporto che può, nella misura che vuole – racconta Sonia – Yoni è collaborazione, è avere un luogo dove essere creativi e dove incontrare persone che ti stimolano a crescere ogni giorno acquisendo nuove conoscenze, energia e idee. Abbiamo cominciato da vecchi oggetti malandati, tronchi ritrovati in riva al mare, elementi di scarto, dai quali ricreare componenti di arredo: una vecchia chitarra, da tempo buttata in soffitta, troppo malandata per tornare a suonare; una maglia da buttare applicata su un paralume da rifoderare; legno trovato in riva al mare o nei boschi, integrandolo con carta riciclata, fatta a mano dalle bravissime collaboratrici di “Scartata-carta ecologica” e persino da un microfono e da una macchina del caffè non più funzionanti. E poi ancora portagioie in legno di castagno su base in ferro, lavori di restauro di mobili e tanto altro – racconta -. Le nostre iniziative sono le più disparate perché qui ci incontriamo con iniziative diverse».

Tecniche di riciclo che hanno portato addirittura ad autoprodurre il sapone. «Ad esempio – prosegue Sonia – su proposta di Luana, abbiamo sperimentato con successo la fattibilità di autoprodurre una linea di saponi con le erbe che raccogliamo in montagna durante le nostre passeggiate: lavanda, gelsomino, elicriso, iperico, calendula, camomilla, menta combinandoli con l’olio d’oliva di produzione locale dell’azienda agricola Elio Monaco, di Campagna, che ci fornisce la materia prima di primissima qualità. Stiamo cercando di creare una rete, tra i produttori di beni e servizi locali, per fornire sempre il massimo dai nostri prodotti. Per realizzare questi saponi abbiamo progettato e realizzato degli stampi in TPU, materiale elastico ed atossico, stampati in 3D, nostro alleato per lavori di prototipazione, realizzazione pezzi e forme. In questo ambito sto lavorando a stretto contatto con Giuseppe Alfano, progettista esecutivo esperto Bim Specialist, con formazione sul lavoro nei cantieri in vari regioni d’Italia. Il suo apporto di consulenza è essenziale ai fini dell’apertura del progetto ai nuovi processi di Digital fabrication». 

Obiettivo di Yoni è progettare e realizzare elementi di design, riscoprire il processo di fabbricazione digitale integrandolo con le linee di lavorazione tradizionale: «In pochi mesi siamo molto cresciuti come team e le nostre idee stanno iniziando a riscuotere l’interesse di un pubblico molto eterogeneo che ci guarda un po’ da tutta Italia – conclude Sonia -. Al momento abbiamo uno store su Facebook ma in progetto c’è già la costruzione di un e-commerce per guardare in maniera concreta ad una domanda più ampia».