Ampliamento della farmacia “Dainotti”: arriva il “no” del Consiglio di Stato

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farmacia dainotti
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Il Consiglio di Stato boccia il ricorso della “Rdg Costruzioni”: arriva il “no” per l’ampliamento della farmacia “Dainotti”.

No all’ampliamento della farmacia “Dainotti”: il Consiglio di Stato boccia il ricorso proposto dalla ditta “Rdg Costruzioni” di proprietà dei fratelli Ruggiero. Lo scorso 23 dicembre, la Quarta Sezione del Cds ha pronunciato la sentenza in merito al ricorso proposto da “Rdg” difeso e rappresentato dal legale Lodovico Visone. L’oggetto del contenzioso è un provvedimento che risale al 22 maggio del 2019. Ad emanarlo fu il Comune di Battipaglia: dagli uffici di piazza Aldo Moro la domanda di permesso a costruire presentata dalla società appellante a marzo del 2019 fu respinta.

IL CDS CONFERMA LA SENTENZA PRECEDENTE DEL TAR

La richiesta? Realizzare in via Rosario Livatino, nel cuore del quartiere Serroni, a pochi passi dalla chiesa e ai piedi dei palazzi colorati di recente costruzioni, una farmacia mediante la chiusura del porticato che insiste al piano terra. Una vicenda che finì dinanzi ai giudici del Tar campano, con l’intervento ad opponendum di Cristina Dainotti, rappresentata e difesa dall’avvocato Giuseppe D’Amico, in qualità di assegnataria di sede farmaceutica, interessata a insediare il proprio esercizio nei locali progettati dalla RDG. L’intento di trasformare la volumetria per attrezzature scolastiche in una volumetria per attività di commerciale, ampliando di fatto la farmacia “Dainotti” del quartiere Serroni, s’è scontrato con il diniego dei magistrati della sezione salernitana del Tar. Che il 10 aprile del 2020, in piena pandemia da Covid-19, diedero ragione al Comune di Battipaglia, difeso dall’avvocato Sabato Criscuolo.

Un progetto ritenuto «contrastante con le vigenti norme del piano regolatore» si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, che ha visto protagonista pure “Fare Ambiente”, il movimento ecologista europeo, rappresentato dal legale Paolo De Caterini, che ha presentato un ricorso incidentale. «La destinazione indicata, ovvero la realizzazione di una farmacia, oltre a non potere essere considerata quale destinazione d’uso da attribuire ad una unità immobiliare, non potrebbe essere assimilata ad uno standard, ma sarebbe da considerare una mera attività commerciale» concludono le toghe romane rappresentate dal presidente Roberto Giovagnoli e dall’estensore Emanuela Loria, che lo scorso 23 settembre, un anno e mezzo dopo la pronunciazione del Tar, hanno emanato la sentenza bocciando nuovamente il ricorso presentato da “Rdg”.

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