Caso Mandia, i genitori di Claudio denunciano la EF Academy

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claudio mandia
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I genitori di Claudio Mandia, studente 17enne di Battipaglia morto suicida nel college di newyorchese EF Academy, hanno denunciato ufficialmente l’istituto con l’accusa di aver maltrattato Claudio spingendolo al suicidio.

La EF Academy è stata denunciata. Otto mesi dopo la sconvolgente morte di Claudio Mandia, 17enne battipagliese morto suicida all’interno della EF Academy, college a pochi chilometri di New York dove il giovane studiava, si torna a parlare del misterioso caso di cronaca. Elisabetta Benesatto e Mauro Mandia, madre e padre del 17enne, hanno formalizzato una denuncia civile alla Corte Suprema dello Stato di New York accusando la scuola di «comportamento inumano e gravissime negligenze».

Stando alle prime ricostruzioni Mandia avrebbe vissuto per ben 4 giorni in isolamento, come punizione a causa di alcuni comportamenti (avrebbe copiato un compito), questo nonostante proprio in quel periodo all’interno dell’istituto era scattato l’allarme suicidio: un giovane italiano si era tagliato i polsi e fu salvato proprio da Claudio. Adesso il direttore della struttura, Vladimir Kuskovski, insieme alla psicologa Chelsea Lovece e a Wayne Walton dovranno rispondere delle accuse. Nove i capi d’imputazione: morte procurata, detenzione abusiva, negligenza nella gestione della vita accademica e, soprattutto, dei trattamenti disciplinari, alle sofferenze psicologiche consapevolmente inflitte, fino ai maltrattamenti e all’abuso di minori.

IL 17 FEBBRAIO 2022 LA TRAGEDIA: CLAUDIO MANDIA SI TOGLIE LA VITA A 17 ANNI

Claudio Mandia è morto il 17 febbraio di quest’anno, a poche ore dal suo 18esimo compleanno. Stando a quanto racconta il legale della famiglia, George Bochetto, Claudio era indietro col programma a causa di un rientro temporaneo in Italia per un lutto, e si era fatto aiutare da un amico per un compito di matematica. Di qui l’isolamento e la decisione di espellerlo. I genitori hanno deciso di affidarsi a poche parole in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera. Si sono detti scioccati per la crudeltà con la quale il figlio è stato trattato, e che avevano scelto quell’accademia per dare a Claudio un’istruzione internazionale sin dal liceo.

«Quando da lunedì 14 febbraio abbiamo saputo della decisione di espellerlo e di trasferirlo in un edificio isolato in attesa del nostro arrivo e ho cominciato a tempestare la scuola di chiamate mi sono sempre sentito rispondere che Claudio non era in isolamento» hanno aggiunto i coniugi. Infatti, dopo poco la tragedia s’è consumata: quando Mauro ed Elisabetta atteranno negli States, all’aeroporto Kennedy, ad attenderli ci sono due agenti in borghese: comunicheranno a loro la morte di Claudio Mandia. Adesso c’è un’inchiesta per cercare di arrivare finalmente alla verità.

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