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Perde la vita, a 37 anni, Vincenza Avallone. La giovane donna, ieri mattina, era alla guida della sua Lancia Y in compagnia della figlia di 2 anni quando ha perso la vita in un tragico incidente sulla Strada Statale 19.

L’asfalto di sangue della Statale 19 che collega Eboli e Battipaglia è costato caro a Vincenza Avallone. L’ennesima vita che si stoppa sul manto pericoloso della via della morte. Ieri mattina, alle 10.30, quando i sanitari tentavano disperatamente di soccorrere la 37enne originaria di Eboli, ma residente a Battipaglia, non c’era più nulla da fare: il cuore di Enza aveva smesso di battere. Accanto a lei, la figlia di 2 anni, che adesso lotta tra la vita e la morte al “Santobono” di Napoli.

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A sx il marito Nunzio Campeglia, a dx Vincenza Avallone con la bimba di 2 anni

Lei, Enza Avallone, s’era trasferita da poco a Battipaglia, nel cuore del rione Taverna. Era nata e cresciuta in un altro quartiere, il Paterno ebolitano, lavorando come commessa nel negozio di abbigliamento aperto nella centrale piazza della Repubblica insieme all’ex fidanzato. Lavoro da commessa che, qualche anno più tardi, aveva trovato anche in un noto centro commerciale di Eboli. Due storie parallele di relazioni troncate, la sua e quella del marito Nunzio Campeglia, carabiniere con la passione per le motociclette in servizio a Brienza, una piccola cittadina di poco più di 4mila abitanti, in Basilicata, in provincia di Potenza, che s’intrecciano nel 2016, quando i due cominciano una relazione e decidono di andare a convivere insieme trasferendosi a Battipaglia. Tre anni più tardi, daranno al mondo una bambina che adesso passa già le ore più infernali della sua vita, intubata nel reparto Rianimazione del nosocomio napoletano.

Ieri, nel rione Paterno di Eboli, il cordoglio è stato forte: Vincenza Avallone era cresciuta lì, frequentando le scuole elementari e medie “Pietro da Eboli”, e tra i residenti del quartiere era molto conosciuta. Oltre al marito, e alla figlia, Vincenza lascia anche la madre e il papà. Un destino fatale, quello toccato alla giovane madre battipagliese, morta proprio mentre percorreva il tratto di strada, maledetto, che congiunge le due città protagoniste della sua vita: Battipaglia ed Eboli. Un viaggio, senza ritorno, terminato tragicamente in località Fontana di Fico.

I PRECEDENTI SULLA “STRADA DELLA MORTE” LA STATALE 19 TRA EBOLI E BATTIPAGLIA

Sulla Strada Statale 19 si continua a morire. L’incidente mortale di ieri mattina, costato la vita alla giovane 38enne Vincenza Avallone, è solo l’ultimo, in ordine cronologico, di un lungo elenco. Tre anni fa, il tragico incidente del 15 dicembre del 2018. Un sabato sera di sangue, dove persero la vita un 17enne e un 18enne: Vincenzo Dell’Orto e Francesco Giugno, entrambi originari di Eboli. Sempre nello stesso tratto, in località Fontana di Fico: un impatto violentissimo tra una Fiat 500 e un’Alfa Romeo. Con i corpi delle vittime estratti dalle lamiere solo dopo l’intervento dei vigili del fuoco. Morti sul colpo, e trasferiti direttamente all’obitorio del “Santissima Addolorata” di Eboli.

E ancora, a giugno del 2019, una carambola tra 4 auto costò il ricovero presso l’ospedale di Battipaglia a tutti i protagonisti, fortunatamente senza gravissime conseguenze, nonostante per estrarre fuori due dei feriti dalla Peugeot ribaltatasi fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Un tratto pericoloso sia di giorno che di notte. E che, probabilmente, dopo i numerosi sinistri, andrebbe messo in sicurezza. L’appello arriva da Don Luigi Piccolo, neo parroco del rione Taverna, dove Enza Avallone viveva in compagnia del marito e della figlia, che ieri sera dall’altare, durante la messa, ha detto: «Mettiamo un punto a questo capitolo della morte. A questa strada della morte. Tre anni fa abbiamo pianto per due giovani; adesso, per questa bellissima famiglia della nostra parrocchia. Lungo questa strada nessuno incontri più la morte. Mi auguro non accada mai più di essere costretti a pregare per la vita di una bimba di due anni. Adesso gridiamo basta». Un appello che trova seguito nella petizione lanciata su change.org che ha già raccolto centinaia di adesioni per istituire un autovelox e uno spartitraffico lungo la via.