Prosegue il caso Marzia Capezzuti. In attesa del risultato del test del DNA sul cadavere ritrovato in un casolare a Pontecagnano, vengono riascoltati vicini e conoscenti
Marzia Capezzuti, 29 anni, originaria di Milano e trasferitasi per amore a Pontecagnano a casa della famiglia di Alessandro, il suo fidanzato, città nella quale da circa 7 mesi si sono perse le sue tracce. Cosa è successo?
Mesi di un silenzio assordante interrotto da accuse pesanti riguardanti botte, percosse, violenza fisica e psicologica: tutti sapevano ma nessuno ha mai parlato. Intanto qualche giorno fa è stato ritrovato un corpo senza vita, in stato di decomposizione, in un casolare abbandonato sempre a Pontecagnano. Si teme possa essere proprio il cadavere il Marzia: il test del DNA chiarirà ogni dubbio.
Mentre gli occhi continuano ad essere puntati su quelli che sono i presunti colpevoli secondo la procura di Salerno, ovvero la famiglia Vacchiano, la notizia del ritrovamento del cadavere che fa pensare subito a Marzia, ha suscitato non poche reazioni da parte dei cittadini.
Non a caso, gli indagati da 5 sono saliti a 7, ma la domanda che sorge spontanea è: perché chi sta parlando adesso non ha denunciato prima? Da questo quesito arriva la rabbia dei pontecagnanesi che, sul gruppo Facebook della città, accusano le istituzioni e tutti i vicini dell’abitazione di via Verdi, casa della famiglia dell’ex fidanzato, di non aver parlato prima.
È stato infatti reso pubblico un video, fornito probabilmente da un vicino di casa, nel quale compare Marzia con capelli corti, benda sul fronte e viso pieno di lividi. Gli stessi vicini che vengono oggi riascoltati, affermano di aver sempre sentito il suono di botte, lamenti e violenze e palesano di aver visto in passato Marzia in condizioni degradanti.
Nessuno ha mai denunciato, tutti sono rimasti in silenzio, oggi si chiede giustizia per Marzia e la svolta la si avrà proprio a partire dal risultato del test del DNA.