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Oltre 500mila mascherine protettive irregolari sequestrate al porto di Salerno dai Funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i Finanzieri del Comando Provinciale. I dispositivi erano custoditi all’interno di un container proveniente dalla Cina e diretto ad una società di commercio all’ingrosso laziale: non è stato possibile confermare i requisiti di salute e sicurezza stabiliti dalla normativa europea.

La scoperta

L’ispezione, concordata dai militari insieme ai Funzionari Antifrode dell’Ufficio Dogane, ha visto nel container centinaia di scatole contenenti mascherine di tipo “FFP2” che ad una prima occhiata avevano tutta l’aria di sembrare in regola, siccome disponevano del marchio “CE“, obbligatorio per la commercializzazione e utilizzo sul territorio europeo.

Grazie a degli approfondimenti è stato appurato come il marchio “CE” fosse sì regolare, ma disposto per mascherine chirurgiche, e non per quelle bloccate in dogana. Per tali ragioni si è proceduto al sequestro penale delle 552mila mascherine, per un valore totale di un milione e mezzo di euro. Più della metà di quelle già sequestrate a Salerno lo scorso luglio.

Le indagini

Sono state quindi avviate le indagini presso tre punti vendita della società importatrice, a Roma e provincia, oltre che nella sede legale di Latina, e sono state individuate altre centosedici mascherine, addirittura sprovviste del certificato di conformità.

Denunciato il titolare dell’impresa importatrice, che ora rischia due anni di reclusione e una multa di ventimila euro per “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”. In caso di condanna definitiva, verrà applicata una sanzione pecuniaria di tipo amministrativo anche alla società.