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Sovraccarico dei prezzi sui Tir. Il Tribunale di Napoli condanna Iveco a risarcire una nota ditta battipagliese per circa 400mila euro.

Violò le norme sulla concorrenza: Iveco spa condannata al risarcimento di circa 400mila euro in favore di una nota azienda di trasporti battipagliese. È quanto hanno stabilito i giudici partenopei del Tribunale di Napoli lo scorso 13 ottobre. Una vicenda che affonda le radici nel luglio del 2016, quando con una procedura di settlement, che nel linguaggio finanziario corrisponde a un accordo transattivo, la commissione europea, in sede di antitrust, riconobbe numerose responsabilità in capo alle principali case produttrici di autocarri. Nomi di spicco come Volvo/Renault, Man, Daimler Ag, Daf e, appunto, Iveco.

Secondo l’organo di governo con sede a Bruxelles violarono diverse norme sulla concorrenza. Per la commissione europea avevano messo in piedi un “cartello” dei prezzi. Un vero e proprio “sistema” sulla fissazione dei cost e sull’aumento dei prezzi lordi degli autocarri nuovi dal peso compreso tra le 6 e le 16 tonnellate e di peso superiore alle 16 tonnellate, per quindici anni: dal 1997 al 2011. Accordi che determinarono un sovrapprezzo del 20% su ogni veicolo. Operazioni che non sono sfuggite alle toghe partenopea della sezione specializzata in materia di imprese, le quali, lo scorso 13 ottobre, si sono pronunciate definitivamente condannando Iveco spa, la storica società con sede a Torino, con oltre 20mila dipendenti all’attivo e controllata al 100% dal gruppo Cnh Industrial, che s’occupa principalmente della produzione di veicoli industriali e autobus, al pagamento della somma corrispondente al 15% del valore complessivo del parco mezzi in dotazione all’azienda: 36 autocarri di medie e grandi dimensioni di fabbricazione della casa piemontese. Una cifra che si aggira intorno ai 400mila euro. E che finiranno dritti nelle casse d’una nota ditta battipagliese, un vero e proprio colosso dell’industria dei trasporti in città.

L’azienda, nata circa quarant’anni fa, oggi conta dieci impiegati e oltre cento autisti che viaggiano sull’intero territorio europeo, con particolare specializzazione per l’area francese, oltre a un grosso parco macchine dedicato a bilici, camion a rimorchio e motrici centinate e un deposito coperto di circa 5 mila metri quadrati. Il mese scorso, la terza sezione del Tribunale civile napoletano ha accolto le richieste dei legali del Foro di Salerno, Alessandro e Adriana Giani, che avevano intrapreso l’azione risarcitorio per conto della ditta battipagliese, invocando in giudizio un recente decreto legislativo del 2017 con richiamo a una direttiva dell’Unione Europea, la quale attribuisce a tutti coloro che sono vittime di un comportamento anticoncorrenziale il diritto di ottenere il pieno risarcimento dei danni proprio in forza della vincolatività, nei territori dei paesi membri dell’Unione Europea, delle decisioni della commissione europea sulla scorta del processo di integrazione europea e in virtù del principio di effettività.