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L’emergenza Covid-19 ha avuto un forte impatto sulle persone. Ha accentuato la solitudine di chi si ritrova costretto a vivere da solo, e ha alzato barriere tra parenti e persone amate che non condividevano lo stesso tetto. A risentire dell’emergenza sono state anche realtà battipagliesi legate al sociale, e sono proprio loro a raccontare oggi come ne sono usciti dalla delicata fase del lockdown.

Casa albergo per anziani “La Verdesca”

Esistono Angeli senza ali ma con un cuore capace di volare sempre più in alto“. Si presenta così sui social la casa albergo per anziani “La Verdesca, tra le realtà più apprezzate del territorio. L’emergenza sanitaria ha senza dubbio impensierito il personale e preoccupato i suoi ospiti, ma è qui che il senso di famiglia e protezione ha avuto la meglio, come racconta la responsabile della struttura, Antonella Ianniello.

«La casa è stata chiusa per tutto il periodo, anzi, già prima del lockdown avevamo chiuso le visite familiari – spiega la responsabile de “La Verdesca” – Fortunatamente i nostri ospiti non hanno contratto il virus. Ci sono stati soltanto due casi sospetti e grazie all’immediato lavoro dell’amministrazione è stato possibile fare i tamponi sugli anziani, rivelatisi poi negativi».

“La Verdesca” è pronta a riaprire, ma sempre con il dovuto rispetto delle misure di sicurezza: «Abbiamo adibito una stanza ad hoc per le visite. In queste settimane ci sono state anche delle verifiche da parte dei Nas, che si sono complimentati per la gestione della struttura». Non è mancato il sostegno da parte dell’Amministrazione comunale: «Il sostegno da parte della Sindaca c’è stato, specialmente per la questione tamponi».

Per gli ospiti il mancato contatto con i propri cari per svariate settimane si è fatto sentire, aggiunge Ianniello: «Numerosi anziani hanno sentito molto la mancanza dei propri familiari, ma siamo riusciti a sopperire con videochiamate e pubblicazioni social, per conservare un contatto con i parenti».

Cooperativa sociale “Fili d’Erba”

Non è stato un periodo semplice, quello dell’emergenza Coronavirus, anche per i bambini e ragazzi. La Cooperativa sociale “Fili d’Erba, con sede a Salerno e con comunità alloggio e centro diurno per attività a Battipaglia, ha cercato in ogni modo di tenere attive le proprie giovani menti, grazie anche all’inedita didattica a distanza. Ad illustrare il Covid-19, visto con i loro occhi, è uno dei soci della Cooperativa sociale, Catia Granito.

«Nel centro diurno, dal mese di marzo, abbiamo dovuto sospendere le attività e proseguito il lavoro in smart working – racconta – mentre per la comunità alloggio abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza, sospendendo le visite dei familiari per alcuni minori, favorendo le videochiamate, e riducendo il numero di dipendenti in sede».

Per i ragazzi una nuova sfida, la didattica a distanza: «Abbiamo avuto l’ausilio di alcuni computer da parte delle scuole in aggiunta a quelli che avevamo noi. Tra di loro si è creata un’ulteriore forma di unione, c’è anche più affezione di prima ai collaboratori» spiega Granito. Un’altra sfida è stata spiegare, in particolare ai più piccoli, cosa stesse accadendo: «Abbiamo cercato, attraverso l’ausilio di una psicologa e di immagini, di sviluppare questo tema con i bambini. Da subito hanno capito cosa stesse accadendo e perché non si potesse tornare a casa. Grazie ai social e ai telegiornali si sono resi conto della gravità del virus».

Anche in questo caso non è mancato l’appoggio delle istituzioni: «Abbiamo sentito la vicinanza dei servizi sociali del Comune, dell’Amministrazione, della Sindaca e in particolare dell’assessore Giuliano, che mi ha contattato in prima persona per sapere quali fossero le nostre necessità. Ha regalato mascherine e uova, in occasione della Pasqua. Ci ha molto aiutato anche sul fronte dell’emergenza dal punto di vista amministrativo» fa sapere Catia Granito.

“San Filippo Neri” Club School

Didattica a distanza anche alla San Filippo Neri” Club School, come spiega il presidente Roberto Giordano. L’integrazione sociale e culturale non conosce ostacoli, e nonostante gli impedimenti dovuti all’emergenza sanitaria, il percorso dei ragazzi e il lavoro della realtà non si è mai arrestato: «Siamo riusciti a mettere a disposizione dei tablet ancor prima che le scuole potessero distribuire il proprio materiale. Dopo un primo attimo di incertezza e organizzazione rispetto a questo nuovo metodo di studio, alla fine siamo riusciti a partire».

Un lavoro a 360°, quello della “San Filippo Neri”, che parte dai bambini fino alle famiglie, senza alcuna distinzione di etnia, lingua e religione: «Una nostra grande alleata è l’assessore Monica Giuliano, ma anche l’intera Amministrazione comunale non manca mai di farci sentire supportati». Intanto il presidente Giordano pianifica un rinnovato centro estivo, che, con i libri, schede e contenuti firmati “Geronimo Stilton” unirà il gioco all’apprendimento: «I libri sono un passaporto per la fantasia» dice il presidente della “San Filippo Neri”.

«Abbiamo sofferto, perché vederli attraverso una telecamera non è stato facile» spiega Giordano, che nei prossimi giorni si riunirà con tutti i suoi ragazzi, rispettando tutte le misure di sicurezza, presso la villa comunale “Ezio Maria Longo”. Un’occasione per tornare a stare insieme, finalmente guardandosi negli occhi, e non attraverso lo schermo di uno smartphone.