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Sabato mattina, al centro sociale di Battipaglia, Luigi Viscido e Giovanni Colucci hanno tenuto una conferenza stampa per raccontare l’evoluzione di un grande sogno nato la scorsa estate: concedere la cittadinanza a Primo Levi. E adesso in campo ci sono ventitré associazioni culturali.

Primo Levi e la cittadinanza onoraria a Battipaglia: adesso si fa sul serio. Sabato mattina, alla vigilia del lockdown 2.0 già annunciato in Campania, al centro sociale di Battipaglia Luigi Viscido, grafico con la passione per la storia, e il libraio Giovanni Colucci, fautori dell’idea di concedere la cittadinanza onoraria allo scrittore partigiano, hanno tenuto una conferenza stampa. Annunciando che da idea nata quasi per gioco, la vicenda ha coinvolto nel giro di poco tempo ventitré associazioni del mondo culturale che, entusiasmati dall’idea, hanno deciso di contribuire al progetto. Che prevede tre step importanti: la cittadinanza, l’istituzione del fondo “Levi” alla biblioteca comunale di Battipaglia, e di una giornata della memoria, il 13 dicembre, data in cui Levi fu catturato dai fascisti ad Aosta.

Già a partire dal prossimo 13 dicembre, le ventitré associazioni culturali hanno avuto una prima idea per celebrare lo scrittore ai tempi della pandemia: una reading online dei libri di Levi. Una vera e propria tempesta social, durante la quale chiunque è invitato a leggere un brano scritto da Primo Levi, inviando successivamente un breve video in modo da pubblicare su Facebook. «La storia di Levi è un pretesto per celebrare la sua storia, e quella di Battipaglia – commenta Luigi Viscido – che si porta dietro le ferite provocate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Da tempo abbiamo stimolato l’amministrazione comunale e pare che abbiano risposto positivamente. Inoltre siamo in contatto col centro studi di Torino e col professore Giovanni De Luna per cercare una collaborazione».

E Giovanni Colucci gli fa eco «Abbiamo fatto un’impresa – dice Giovanni Colucci -. Non credevamo di raccogliere così tante adesioni senza nemmeno dover pregare nessuno. Noi speriamo che a questo progetto, col tempo, si possano aggiungere sempre più persone». Un nuovo movimento culturale? «Mi piace immaginarlo semplicemente come un fermento culturale – chiosa Viscido -. A Battipaglia la cultura serve per crescere civilmente. Il mio invito che estendo ai concittadini è questo: sfruttate questo secondo ‘lockdown’ per riscoprire Levi e il piacere della lettura».