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Dalla noia della quarantena possono sbocciare i fiori dell’arte, lo dimostrano i fratelli ebolitani Andrea e Raffaele Scocozza, i Puzzle

Musica e fumetti su Instagram per condividere e insegnare qualcosa

Sono giunti nell’universo web da pochissimo tempo, ma si candidano già ad essere una delle realtà più colorate e divertenti di questa quarantena. Loro sono i fratelli ebolitani Andrea e Raffaele Scocozza, che insieme formano i Puzzle, un progetto che unisce musica e fumetti. Un semplice modo per passare il tempo ma che, attraverso la creazione di arte, potrebbe essere motivare tanti giovani a dare libero sfogo alla loro creatività mentre sono chiusi in casa.

PuzzleUna passione sconfinata per la musica, che nasce da un’infanzia fatta di chitarre e ninna nanne, li sta portando a trascorrere le giornate intonando, in chiave piano e voce, alcune tra le canzoni più note del panorama musicale italiano, tra queste “Mondo” di Cesare Cremonini e “Il cerchio della vita“, brano simbolo della colonna sonora de Il Re Leone. I video delle esibizioni sono disponibili nella sezione IGTV del profilo Instagram del duo, e presentano una particolarità: né il volto di Raffaele, né il volto di Andrea vengono mostrati in camera. L’intento è quello di far parlare esclusivamente la musica e l’arte.

Non solo note, perché i fratelli Scocozza in questi giorni stanno raccontando le loro giornate “ai tempi del Coronavirus” attraverso vignette simpatiche: «Ci siamo sempre chiusi nel nostro studio di casa per registrare – commentano i Puzzle – In queste ultime due settimane le ore passate al pianoforte sono aumentate e abbiamo deciso di trasformare la noia da coronavirus in produttività. Cantiamo, suoniamo e condividiamo. È il momento di comunicare al mondo positività. Siamo giovani e vediamo il futuro davanti a noi. Siamo convinti andrà tutto bene».

Parlando invece del nome di questo progetto, Puzzle, Raffaele spiega: «Avete presente i pezzi di un puzzle? Si devono incastrare perfettamente affinché nasca la meraviglia di un’immagine limpida e ben dettagliata. Abbiamo deciso di dare questo nome al gruppo proprio perché ci sentiamo due pezzi di un enorme Puzzle chiamato musica».