Asilo Nido di via Turco, Comune diffidato: consegna delle chiavi in ritardo da un anno

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Asilo Nido Carmine Turco
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Asilo nido chiuso, i vincitori della gara diffidano il Comune di Battipaglia: consegna delle chiavi in ritardo da un anno. È arrivata venerdì scorso, sulle scrivanie degli uffici comunali, la diffida che porta la firma dell’avvocato Damiano Palo. L’asilo nido di via Carmine Turco, situato nell’omonimo quartiere, per 5 anni, dal 2012 al 2017, fu gestito dalla cooperativa “Ludos”.

Poi il contratto scadde, e tra la coop e l’Ente ci fu un contenzioso per il pagamento dei canoni. A Palazzo di Città decisero di affidarsi alla Cuc, la centrale unica di committenza dei Picentini, e passarono 9 mesi. La struttura fu abbandonata, e a gennaio del 2018 i ladri ne approfittarono per svaligiare l’asilo nido: bottino da 30mila euro col giallo della mancata effrazione. Si arrivò fino al 2019 per scoprire i vincitori. Quando aprirono le buste, i tecnici della Cuc avviarono delle indagini. Perché la società vincitrice aveva presentato un’offerta dubbia. L’anomalia fu accertata, e ad aggiudicarsi la gara fu direttamente l’associazione temporanea d’impresa, formata dalla Fiumadea di Casoria, dall’Athena di Monteforte Irpino, e dalla coop sociale “Speranza” di Battipaglia, quest’ultima presieduta da Giuseppe Valletta, che s’erano classificati secondo.

ASILO NIDO NEL QUARTIERE TURCO: RISCHIO DANNO ERARIALE

Il primo sopralluogo avvenne a metà del 2019, quando i rappresentanti delle associazioni vincitrici, in compagnia dei dipendenti comunali, potettero constatare le condizioni di degrado e abbandono nelle quali versava la struttura: erbacce, infiltrazioni, e addirittura l’assenza di suppellettili e infissi, probabilmente a seguito del furto. Decisero che bisognava avviare dei lavori ristrutturazione, e alla gara parteciparono 5 ditte. Sembrava tutto pronto, e invece l’ennesimo intoppo: mancavano alcuni documenti. Precisamente il certificato prevenzione incendi, la relazione per la gestione delle emergenze, e il parere igienico sanitario che dovrebbe concedere l’Asl.

A settembre del 2020 sarebbe dovuta avvenire la consegna delle chiavi. Ma a distanza di un anno è ancora tutto fermo al palo. Accanto alla diffida, anche una richiesta di accesso agli atti. «Il procedimento relativo all’asilo nido è passato dal settore Politiche Sociali all’Ufficio Tecnico» si legge nella nota protocollata all’Ente e firmata da Palo. «Fino a quando abbiamo avuto la dottoressa Pannullo come dirigente e l’assessore Bruno promotore dei progetti finanziati dai fondi PICS, c’era una interlocuzione diretta, e anche se a rilento le cose sembravano andare per il verso giusto – sottolinea Francesco Santangelo, presidente consorzio cooperative “Athena” -. Ad un tratto questa interlocuzione con l’assessore Bruno è svanita. Facendo diventare molto più difficile la realizzazione dei rimanenti atti. Condivido l’affermazione fatta dall’ex assessore Bruno, nella sua intervista, quando parla della presenza di un sodalizio interno proiettato più nella campagna elettorale, che nel garantire l’imparzialità dell’azione amministrativa».

E nella diffida anche il rischio di danno erariale: ad oggi, l’asilo è costato 12mila euro più gli oneri del contratto, oltre all’impianto di videosorveglianza, esterno e interno, con tanto di vigilantes, installato un anno fa, che consente di mantenere al sicuro la struttura e prevenire altri furti. L’apertura è lontana, e il futuro dei bimbi in balìa dei ritardi amministrativi.

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