Battipaglia, Comune senza avvocato: stop ai processi

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avvocato giuseppe Lullo
L'avvocato Giuseppe Lullo e la sindaca Cecilia Francese (17 gennaio 2019)
Tempo di lettura: 2 minuti

Articolo estratto da “La Città” 06/06/2019

Il Comune rimane senza avvocato: la guerra per riprendersi gli oneri di urbanizzazione mai versati dai privati s’impantana nella palude. E rischiano di saltare pure gli altri contenziosi, paralizzati dal pensionamento del dirigente legale. L’Ente non ha rimpiazzato per tempo il suo legale e le battaglie che aveva intrapreso con “Ccm San Luca” ed “Holbek Italiana” vengono interrotte del Consiglio di Stato. Balla una cifra che sfiora il mezzo milione di euro.

Bloccata, perché il Comune s’è impegnato a non reclamare quattrini fino al giorno della definizione del merito. Un cane che si morde la coda. Oberdan Forlenza, presidente della Quarta sezione della suprema corte amministrativa, ha ordinato lo stop ai processi: a Palazzo di Città, infatti, nessuno s’è affrettato ad affidare ad un altro legale l’incarico di difendere la collettività nei due giudizi. Il contenzioso amministrativo, ad oggi, è scoperto.

E se ne sono accorti gli avvocati Marcello Fortunato e Lodovico Visone, difensori rispettivamente di “San Luca” ed “Holbek“: il 23 di maggio, in udienza pubblica, i due legali hanno depositato la copia dell’atto di pensionamento del dirigente dell’Avvocatura comunale, Giuseppe Lullo, a riposo dal primo maggio scorso. “La cessazione del rapporto d’impiego di avvocato dipendente di ente pubblico, iscritto al relativo albo speciale, determina la perdita dello jus postulandi e l’interruzione del processo“, scrivono le toghe del Consiglio di Stato, che, con due ordinanze collegali, sanciscono l’interruzione dei processi.

Di mezzo ci sono gli oneri, le quote che normalmente, in cambio dei permessi di costruire, i privati versano ai comuni, incaricati delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria: dal 2000, “Ccm San Luca” e il Comune battagliano sugli oneri, con l’azienda che chiese all’Ente l’esenzione del pagamento, ritenendo che quelle opere fossero di competenza del Consorzio Asi, non del Municipio.

L’Amministrazione comunale si oppose e si finì al Tar: i giudici, nel 2013, sentenziarono che gli oneri vanno pagati anche in zona Asi. E San Luca ha impugnato la sentenza appellandosi al Consiglio di Stato: in cinque anni non s’era svolta neppure l’udienza di merito, ma nel 2018 il dirigente tecnico Carmine Salerno ha ingiunto ordinanze di pagamento e messe in mora a raffica.

Holbek, invece, come altre aziende che fanno attività commerciale in zona Asi, aveva pagato al Comune gli oneri dimezzati, in virtù d’un pronunciamento del Tar del 2003, poi spazzato via nel 2013. Nel 2014 ha impugnato davanti al Tar la rideterminazione, ma invano. E nel 2016 s’è appellata al Cds. Oggi, tra interessi e rivalutazioni, per le due aziende c’è in ballo più di mezzo milione.

Chiederne il pagamento? A febbraio 2019, in camera di Consiglio, gli avvocati dichiararono di rinunciare alla sospensiva sulle ingiunzioni del 2018, notificate ad Holbek, “trattandosi di questione da definirsi in sede di merito”, come si legge nel verbale.

E l’avvocato dell’Ente dichiarò: “Nelle more della definizione del merito, il Comune si asterrà dall’ulteriore esecuzione dei provvedimenti impugnati“. Oggi in Comune si aprirà l’unica busta pervenuta in seguito all’appalto da saldo di fine stagione: con appena 36mila euro, il Comune vuole esternalizzare per 12 mesi il contenzioso amministrativo di un Ente che, ogni anno, ha circa 70 cause, molte da milioni di euro.

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