Battipaglia, Piano di Zona col “giallo”: c’è il nome del dirigente prima del bando

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Il nuovo responsabile del Piano di Zona sarà Oreste Pignatari. La notizia arriva indirettamente, perché nella convocazione della terza commissione consiliare c’è già il suo nome, nonostante la gara indetta dal Comune per valutare le diverse figure non sia ancora scaduta.

Piano di Zona: il nome è già deciso. La gara indetta dal Comune di Battipaglia per individuare il nuovo responsabile del settore, stando a quanto si apprende dall’Albo Pretorio scadrebbe tra dieci giorni, ma il nome salta già fuori. Si tratta di Oreste Pignatari che, con ogni probabilità, è stato già designato per ricoprire quel ruolo. Nella convocazione della terza commissione consiliare, inviata ieri ai consiglieri comunali, l’invito è esteso anche al “nuovo responsabile del Piano di Zona” che, appunto, è Oreste Pignatari.

La nota, inviata anche alla dirigente delle Politiche Sociali, Anna Pannullo, ha destato malumore e perplessità. Quest’ultima ha declinato l’invito, poiché oramai le competenze sono passate in capo al settore Tecnico. Una scelta che ha fatto molto discutere negli ultimi giorni, tanto da generare l’ennesimo scontro politico tra maggioranza e opposizione.

L’AFFONDO DI VALERIO LONGO

E Valerio Longo, capogruppo di Forza Italia passato all’opposizione dopo quattro anni, incalza nuovamente l’attuale amministrazione comunale. «Sull’onda dell’euforia per l’approvazione del bilancio di previsione, l’amministrazione Francese adesso si dà anche ai miracoli. Solo così si potrebbe infatti spiegare la contemporaneità della convocazione della terza commissione consiliare e la pubblicazione del bando per l’individuazione del responsabile del nuovo Piano di Zona. Al tavolo della commissione è stato invece incredibilmente già convocato il nuovo responsabile dell’Ufficio del Piano di Zona, con tanto di nome e cognome. Quella che era solo una voce che circolava nei corridoi del comune, ovvero che, per motivi politici, l’amministrazione avesse intenzione di fare fuori la dirigente delle Politiche Sociali e affidarlo ad un settore e a dipendenti considerati più “vicini”, era praticamente già nota a tutti. Si continua a gestire la cosa pubblica secondo logiche finalizzate all’utilità politico/elettorale, piuttosto che alla ricerca del risultato migliore per la comunità» è l’affondo del consigliere forzist

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