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I giudici del Tar bocciano il ricorso presentato dai Santese contro Lidl e Comune di Battipaglia. La rotatoria non danneggia le proprietà immobiliari secondo le toghe salernitane.

Ricorse al capo dello Stato contro il market del quartiere Turco: Francesco Santese sconfitto al Tar. I giudici del tribunale amministrativo regionale respingono il ricorso presentato da don “Ciccio” Santese, il “re del cemento” che a novembre del 2018 presentò un ricorso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella sostenendo che la rotatoria costruita presso il maxi-supermercato Lidl del rione Turco avrebbe causato danni agli immobili di proprietà della famiglia. Un ricorso straordinario firmato da Francesco Santese, dal figlio Renato, e da Gianluca Caimi, amministratore unico della “Immobiliare Francesco Santese” chiedendo che venisse passato un colpo di spugna sulle decine di atti comunali che riguardano l’area di circa 15mila metri quadrati, nel cuore del quartiere Turco, dove ormai da anni insiste il supermercato, nato a seguito d’una variante urbanistica approvata a febbraio del 2017 dall’amministrazione guidata dalla sindaca Cecilia Francese.

ROTATORIA LIDL: PER I GIUDICI DEL TAR NON ARRECA DANNI AGLI IMMOBILI DI SANTESE

Nel ricorso presentato a Mattarella, firmato dai legali Paolo De Caterini e Ferdinando Belmonte, venne tirato in ballo il piano regolatore, quello che in città è fermo al 1972, secondo il quale nella suddetta area non ci sarebbe volumetria: solamente standard urbanistici e rete viaria. Secondo la famiglia Santese le volumetrie furono gonfiate, e la variante al Pua del 2012, approvata nel 2017, sarebbe illegittima e inefficace. Secondo i Santese nella dotazione delle aree ad uso pubblico «è stata fatta rientrare la superficie da cedere al Comune, destinata a verde pubblico e non ai parcheggi privati». E pure la rotatoria finì nel mirino: «Serve solo alla Lidl e causa danni economici agli appartamenti e ai box di nostra proprietà» scrissero nel ricorso. Il giudizio fu poi traslato al Tar che respinsero l’istanza cautelare.

Il ricorso, però, fu presentato 19 mesi dopo. Troppo tardi secondo la Lidl e secondo l’Ente di piazza Aldo Moro, poiché il termine è fissato a 60 giorni. Inoltre, secondo i proprietari del maxi-supermercato, in quell’area i ricorrenti «Non svolgono alcuna attività commerciale, tantomeno nel settore della distribuzione, e quindi non sono legittimati ad impugnare l’autorizzazione commerciale». Motivazioni che hanno convinto le toghe salernitane della seconda sezione del Tar, che il 7 febbraio si sono pronunciati in merito al ricorso proposto da Santese dichiarandolo inammissibile e, di fatto, respingendolo. Nella sentenza a cura del presidente Nicola Durante, e dell’estensore Olindo Di Popolo, viene quantificato anche il pagamento delle spese legali: 4mila euro da ripartirsi, in egual misura, tra il Comune di Battipaglia e la Lidl.