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Un difetto di notifica fa saltare la prima udienza del processo a Massimo Cariello, l’ex sindaco di Eboli arrestato lo scorso 9 ottobre per corruzione e abuso d’ufficio. Intanto anche il Comune di Cava de’ Tirreni pronto a costituirsi parte civile nel processo.

Il processo a Massimo Cariello slitta di un mese. A causa d’un difetto di notifica. Un processo lampo, durato appena pochi minuti, e rinviato al 25 febbraio perché il Comune di Cava de’ Tirreni, che molto probabilmente si costituirà parte civile, non era stato avvisato. Il sindaco del comune metelliano, Vincenzo Servalli, dovrà decidere se anche l’amministrazione sarà parte civile nel processo all’ex sindaco di Eboli, arrestato lo scorso 9 ottobre con l’accusa di corruzione e abuso d’ufficio.

Confesercenti, Agorà, e il Comune di Eboli hanno già preso la decisione. Ora s’attende il responso da parte del Comune di Cava che nella vicenda risulterebbe fortemente danneggiato a livello d’immagine. Nello specifico, Cariello avrebbe contattato il dirigente Francesco Sorrentino per pilotare l’assunzione della figlia dell’ex consigliere comunale Giuseppe La Brocca. Un concorso che, nei fatti, non si realizzò mai. Perché gli esami si sarebbero dovuti svolgere successivamente alla data dell’arresto di Cariello.

Le parti sono state invitate dal presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, Lucia Casale, a presentare le liste dei testimoni. Cariello sarà difeso da due avvocati salernitani: Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello. Oltre 10mila ore di intercettazioni, contenute nel trojan di Stato installato nel cellulare dell’ex primo cittadino ebolitano, che fanno riferimento a tutto il periodo di amministrazione della prima era Cariello, dal 2015 al 2020.