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La “testa” di Salvatore Memoli in cambio di un favore alla figlia del consigliere Giuseppe La Brocca. Era questo lo scambio di favori concordato nel novembre del 2019 al bar “Jolly” di Eboli e che le fiamme gialle di Salerno hanno fatto emergere a seguito delle intercettazioni telefoniche.

Memoli era un «guastafeste» poco gradito al dirigente metelliano Francesco Sorrentino, presidente del consorzio farmaceutico di Salerno, e spaventato dalla possibilità che il Memoli potesse ricoprire quella carica alle prossime elezioni. La proposta iniziale, però, arriva da Cariello. «Mi puoi dare una mano» chiede il sindaco ebolitano. Per cosa? “Sistemare” la figlia del consigliere comunale Giuseppe La Brocca. Come? Ottenendo in anticipo le quattro domande che sarebbero state fatte durante un concorso, per l’assunzione di dieci istruttori amministrativi, al comune di Cava de’ Tirreni.

E dopo il primo incontro al bar “Jolly” di Eboli, ce ne fu un secondo, subito dopo l’8 dicembre. Sorrentino è preoccupato, dice a Cariello «Sto rischiando tantissimo, mi gioco il posto di lavoro». Poi, le indicazioni su come agire: «Sono quattro domande, e le deve scrivere ngopp’ a natu’ foglio…». Cariello tranquillizza Sorrentino, e si dice contrario alla nomina di Memoli. «è uno che crea confusione, e sta pure in causa col Consorzio. Non esiste, pure io sono contrario» dice Cariello. Una vicenda dove vengono menzionati pure Franco Alfieri (sindaco di Capaccio Paestum e fedelissimo di De Luca) e Vitantonio Marchesano (ex consigliere comunale di Eboli), nonostante non risultino indagati.