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I giudici del Riesame confermano gli arresti domiciliari per Massimo Cariello. Aveva chiesto di tornare in libertà dopo aver rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco di Eboli.

Il Riesame boccia il ricorso. Massimo Cariello resta agli arresti domiciliari. Niente libertà per l’ex sindaco di Eboli, arrestato lo scorso 9 ottobre con l’accusa di corruzione, e dimessosi dalla carica di primo cittadino un mese più tardi, il 9 novembre 2020.

Non è bastata la rinuncia alla poltrona da sindaco per convincere i giudici del Riesame ad ottenere la libertà. Il Giudice Alfonso Scernino, lo scorso 11 gennaio, ha respinto la richiesta degli avvocati difensori di Massimo Cariello. Bocciatura numero due per l’ex sindaco di Eboli che da oltre tre mesi è agli arresti domiciliari, presso la sua abitazione nel rione “Paterno”, senza possibilità di incontrare persone al di fuori dei familiari stretti. Lunedì prossimo Cariello tornerà in aula, difeso dai legali Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello.

Assunzioni pilotate, raccomandazioni ai concorsi, violazione del segreto d’ufficio e corruzione, sono queste le accuse che pendono su Massimo Cariello e dalle quale dovrà cercare di difendersi per tornare in libertà. Un filone d’inchiesta che ha coinvolto imprenditori lombardi e soprattutto politici dei comuni limitrofi come Battipaglia e Bellizzi fino ad arrivare a Cava de’ Tirreni. 10mila ore di conversazione registrate da un trojan di Stato installato sul cellulare di Cariello, decisivo ai fini delle indagini dopo tanti anni