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Vertice con i dirigenti dell’ospedale lunedì prossimo. La sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, si “scatena”.

La sindaca Cecilia Francese chiama. E il dirigente sanitario non risponde. Mario Iervolino, numero uno dell’Asl di Salerno, finisce nel mirino della prima cittadina. Ieri mattina, davanti all’ospedale “Santa Maria della Speranza”, dove lunedì scorso Cecilia Francese s’era incatenata in segno di protesta contro le gravi criticità che la struttura presenta, la sindaca ha tenuto una conferenza stampa. «Un primo risultato è stato ottenuto – annuncia l’endocrinologa battipagliese -. Il prossimo 8 marzo, all’interno del tavolo tecnico convocato per discutere delle criticità sui vaccini da somministrare agli over 80, è stato inserito un altro punto all’ordine del giorno: la disastrosa situazione in cui versa il nostro ospedale. Ne discuteremo con tutti i sindaci del distretto. Questa è sicuramente una cosa importante».

E la sindaca, che racconta di aver trascorso la notte in ospedale, incassa la solidarietà dei colleghi e del direttore sanitario del distretto Eboli-Battipaglia-Roccadaspide, Mario Minervini. «Mi ha chiamato tre volte – afferma Francese -. Mi ha espresso tutta la solidarietà dicendomi che è disponibile ad incontrarmi». Chi è venuto meno, invece, è proprio Iervolino. «Lo considero uno sgarbo personale – tuona la prima cittadina -. E mi meraviglio che una persona come lui, che ha anche fatto il sindaco, non tenga conto del valore istituzionale di questo gesto. Intanto, ho già provveduto ad inviare una nota all’assessore regionale alla sanità, al Prefetto, e al presidente De Luca dove chiediamo un tavolo con loro per le criticità del nostro ospedale».

È bastato questo per “scatenarsi”. Dopo la conferenza stampa, tenutasi davanti all’ingresso del nosocomio, la sindaca si è tolta le catene annunciando di tornare a casa. E alle critiche piovutele addosso, risponde così. «Voglio ricordare a chi mi attacca – dice Francese – che queste battaglie le porto avanti da prima che venisse eletta a sindaco e a consigliere comunale. Col mio movimento abbiamo raccolto 9mila firme sulla chiusura del reparto di medicina nucleare». Non è la prima né l’ultima azione eclatante. «Ho occupato già lo Stir negli anni passati – continua la sindaca – ottenendo un grande risultato: nessun ulteriore insediamento di impianti di rifiuti sul territorio. Stavolta ho preferito una protesta “silenziosa”, ho preferito che non venisse nessuno, se non qualche fedele (indica Pietro Cerullo, ndr), per via del Covid». Sulle dimissioni? «Ha risposto la città di Battipaglia. Perché Battipaglia è un caso? Siamo la realtà più grande a Sud di Salerno, con una media di quasi 50mila accessi all’anno. La Piana del Sele merita rispetto».