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Biologicamente presenta a fine marzo l’evento di chiusura del progetto informativo finanziato dalla Regione Campania sulle produzioni Bio e Sqnpi

Con l’ultimo seminario, svoltosi ieri presso l’Hotel Capital di Campagna, si chiudono dopo due anni di lavoro gli appuntamenti formativi per operatori del settore di “Biologicamente”, la campagna informativa finanziata dalla Regione Campania (con la Misura 3 Sottomisura 3.2, tipologia di intervento 3.2.1), dedicata alla diffusione della cultura di stili alimentari sostenibili e di metodi di coltivazione biologica e integrata certificata.

La strategia di comunicazione è stata articolata su 35 incontri: con un evento di apertura e uno di chiusura (previsto per fine marzo), 12 appuntamenti con associazioni sportive giovanili della regione, 12 incontri con le scuole campane di vario ordine e grado (gli ultimi tre nelle prossime settimane), 3 fiere (Comicon di Napoli, Sial Parigi, Festival Dieta Mediterranea di Pioppi), e appunto 6 sessioni formative con i professionisti del settore, di cui l’ultimo tenutosi ieri.

Il seminario di Biologicamente tenutosi a Campagna dal titolo “L’agricoltura che fa bene alla salute e al Pianeta”, ha visto i saluti del presidente della OP Terramore, promotrice del progetto, Carmine Papace e del Presidente dell’Ordine degli Agronomi di Salerno Maurizio Camillo, e le relazioni del Direttore dell’Op Terramore Demetrio Esposito, della Tecnologa alimentare e vicepresidente del relativo Ordine di Campania e Lazio Maria Manuela Russo, della biologa nutrizionista Maria Colomba Di Sarno, dell’agronomo Carmine Maisto, e di Michele Buonomo membro della Direzione Nazionale di Legambiente.

«La campagna rivolta ai giovani è riuscita a riscuotere da parte loro la massima adesione: Sono stati centinaia i ragazzi che abbiamo coinvolto con la partecipazione di insegnanti, nutrizionisti e tecnici – commenta Carmine Papace Presidente Terramore, la cooperativa promotrice del progetto – a loro è diretto questo messaggio per riprogrammare l’agricoltura partendo da una nuova visione, quella della transizione energetica, rispettosa dell’ambiente, del suolo e dell’acqua. Per fare questo ci siamo avvalsi della consulenza di professionisti di elevato spessore, perché parlare di Biologico e di Sistema di produzione Integrata Certificata significa illustrare una realtà complessa che coinvolge tanti aspetti e momenti della vita dei singoli,  della società, dei sistemi lavorativi e produttivi e dell’ambiente. È stato un anno impegnativo ma di una cosa eravamo e siamo ancora certi: dobbiamo prenderci cura del futuro per l’umanità che verrà».

«Abbiamo cercato di comunicare in modo semplice un argomento che ha una grande complessità – ha spiegato l’agronomo Carmine Maistoil nostro obiettivo era quello di riuscire a  trasferire i principi della sostenibilità informando i ragazzi sui danni che derivano dall’impatto delle pratiche agricole malsane sull’ambiente. Ma compito ancora più  impegnativo è stato far passare il valore assoluto delle produzioni certificate dal metodo di coltivazione biologico e Snpi contro prodotti di scarsa qualità che spesso finiscono sulle tavole perché più accessibili dal punto di vista del costo».

«Questo progetto apre degli spiragli di luce per il futuro del Pianeta. Spesso i giovani vengono tacciati di scarsa partecipazione e interesse, in realtà non vengono proprio coinvolti – commenta Michele Buonomo, figura storica di Legambiente –  questa campagna ci ha dato modo di incontrare migliaia di giovani attenti e partecipativi. Ci hanno lasciato segnali positivi che ci fanno chiudere il progetto con un certo ottimismo, nonostante il periodo storico difficile per il settore a causa della crisi economica, del rialzo dei prezzi delle materie prime e della guerra. Forse andiamo verso una sostenibilità economica reale e se un cambiamento ci sarà, sarà grazie a questi ragazzi».