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La storia del cous cous, dalla leggenda di Re Salomone alla conquista dell’Europa: un piatto povero che dall’Africa ha attraversato il mondo

Dal Nordafrica fino alle tavole di tutto il mondo. È la storia del cous cous, un piatto semplice che negli anni s’è adattato a molteplici sperimentazioni, che hanno saputo esaltarne i sapori e i colori, che senza dubbio ricordato quelli calorosi e ricchi di sfumature dell’estate anche se, grazie alla sua versatilità, è una portata adattabile ad ogni stagione.

Pesce e ortaggi sono gli elementi che più volte ritroviamo al suo interno, ma non solo. Il cous cous può essere interpretato nelle maniere più disparate, con molteplici ingredienti. Generalmente viene servito freddo, essendo una pietanza facilmente ricollegabile all’estate, eppure è un’autentica delizia anche caldo, per l’autunno o l’inverno, con l’integrazione di carne al suo interno.

LA LEGGENDA

Come spesso accade, le storie legate a piatti dal grande e millenario passato si presentano a noi, oggi, in forme diverse e a volte distorte. Nel caso del cous cous, la leggenda più accreditata che ci viene consegnata dagli storici della cucina è legata al Re Salomone.

Le origini del cous cous sono da ritrovare nel VII secolo dopo Cristo, ma l’affascinante leggenda che stiamo per raccontarvi ci porta ancora più indietro nel tempo, al periodo storico tra il 950 e il 930 avanti Cristo.

Gli storici raccontano di come il Re Salomone fosse ghiotto di cous cous, concedendosi valanghe di questa portata per lenire il mal d’amore causatogli dalla Regina di Saba. Con il passare del tempo tale pietanza è divenuta colonna portante di un rito dell’Agape, come il pane, che per i cristiani viene spezzato e distribuito in segno di fratellanza.

Nel caso degli arabi, tutti insieme consumano il cous cous in un piatto comune, attingendo da esso e formando delle palline con tre dita, le ragioni sono così spiegate: Con un dito mangia il diavolo, con due il profeta e con cinque l’ingordo.

ALLA CONQUISTA DEL MONDO

Nato in origine come alimento povero, rappresentava in molti casi la principale – oltre che unica – fonte di sostentamento per le popolazioni nomadi. Il cous cous s’è poi diffuso nei paesi interni dell’Africa Nord Occidentale fino al Maghreb, dove ancora oggi viene consumato tantissimo, specialmente in accompagnamento a verdure, brodo e carne di agnello o montone. Secondo l’usanza africana, viene aggiunta poi una salsa piccante chiamata harissa: un composto esplosivo formato da peperoncino, aglio e olio.