Crolli al Castello Colonna: Eboli diffida il Ministero della Giustizia

0
2304
castello colonna eboli
Tempo di lettura: 2 minuti

Eboli, il crollo di una parte del costone di Castello Colonna accende nuovamente i riflettori sulla questione sicurezza in città, sei anni dopo la tragedia sfiorata nel centro storico l’8 marzo del 2015. E il Comune diffida il Ministero della Giustizia.

Eboli diffida Roma. Ci sono 15 giorni di tempo per la messa in sicurezza della cinta muraria del Castello Colonna, simbolo della città ebolitana, dopodiché il Comune potrebbe denunciare l’accaduto all’Autorità Giudiziaria. Giovedì scorso, alcune pietre sono crollate dal costone del Castello Colonna, che ospita il carcere Icatt di Eboli, seminando il panico all’interno del centro storico. A seguito dell’intervento dei vigili urbani, in via Santa Sofia sono arrivate le transenne: da venerdì la strada è interdetta al traffico per motivi di sicurezza. E il Comune, tramite un’ordinanza firmata dal commissario prefettizio Antonio De Iesu, ha diffidato il Ministero della Giustizia a intervenire entro due settimane. Le verifiche eseguite dal Ministero, infatti, hanno confermato che l’edificio è in pericolo.

castello colonna
Castello Colonna. Centro storico chiuso al traffico per motivi di sicurezza

E l’Ente adesso s’appella all’articolo 62 del regolamento Edilizio che recita testuale: “I proprietari degli edifici hanno l’obbligo di provvedere alla manutenzione in modo che tutte le loro parti mantengano costantemente i requisiti di stabilità e sicurezza richiesti dalle norme vigenti; ove le condizioni di stabilità e sicurezza vengano a mancare, i proprietari devono provvedere alle opportune riparazioni; ove i proprietari non provvedano il Comune, previa diffida, procede in danno dei proprietari medesimi”.

E adesso i cittadini, e il mondo della cultura, chiedono a gran voce che l’Ente acquisti il castello per preservarlo da eventuali tragedie. Vito Pindozzi, insegnante in pensione, ed ex assessore alla cultura durante l’amministrazione guidata da Gerardo Rosania, ha lanciato un appello, invitando i cittadini a sottoscriverlo, insieme a diverse realtà del mondo delle associazioni culturali ebolitane. «S’intervenga immediatamente per scongiurare potenziali pericoli alle persone e per mettere in sicurezza un monumento che è memoria collettiva della città» scrive Pindozzi, ricordando anche che «dopo il crollo dell’8 marzo 2015, non ci sono stati provvedimenti concreti. Ancora non sappiamo le cause di quel disastro». E infine la proposta: «I cittadini ebolitani sono favorevoli all’acquisizione al patrimonio comunale delle strutture del castello, di concerto con le università e dei centri studi, da destinare alle funzioni pubbliche di orientamento, formazione e promozione culturale». Anche Donato Santimone, ex candidato a sindaco e consigliere comunale, s’è unito al coro. «Ci stiamo mobilitando affinché cominci la procedura di cessione del castello, e allo stesso tempo stimolando il commissario De Iesu a intervenire tramite il fondo di riserva, chiedendo successivamente il risarcimento al Ministero».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here