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L’ipotesi di liquidazione della società “Alba” era stata scongiurata lo scorso 18 giugno. Ma forse era troppo presto per cantare vittoria. All’epoca, infatti, si parlò anche di una mini ricapitalizzazione, e dei cambi contrattuali. Su quest’ultimi, in particolare, i sindacati avevano fatto pressione affinché i dipendenti della società partecipata del Comune di Battipaglia ottenessero il tanto agognato contratto di servizio.

Quattro mesi più tardi, i sindacati tornano all’attacco. Perché, ancora una volta, è stato confermato il metodo delle proroghe. «Attualmente il contratto di servizio è scaduto e si è di nuovo proceduto all’ennesima proroga tecnica che conferma il “regime di prorogatio”» si legge in una nota firmata a tre mani da Erasmo Venosi, Ezio Monetta, e Gennaro Scarano. «Tale situazione – prosegue la nota – non è più sostenibile in quanto non consente alla società di programmare e riorganizzare le attività gestionali. Ad oggi, gli impegni presi sui contratti pluriennali e sulle ricapitalizzazioni, non sono stati mantenuti». Le organizzazioni sindacali chiedono a gran voce un incontro tra le parti. «Chiediamo alla sindaca Cecilia Francese- conclude la nota – un urgente incontro per venire a conoscenza dello status quo».

Erasmo Venosi, segretario provinciale del FP Cgil, non usa mezzi termini: «Sembrava una storia chiusa dopo l’ultimo incontro che aveva sancito l’eliminazione di ogni ipotesi di cambio contrattuale e di procedure liquidatorie con addirittura ipotesi di ricapitalizzazione. Ci ritroviamo oggi di nuovo a parlare di “Alba”, perché si riconferma il metodo delle proroghe invece di stipulare i contratti di servizio in modo definitivo e pluriennale. Così non si va da nessuna parte. Si rischia, anzi, di rendere vani tutti i sacrifici fatti finora dalla società per il risanamento economico e finanziario. È sempre la solita storia, totale mancanza di visione politica su di una Società strategica per il futuro di un settore fondamentale come quello ambientale».