Tempo di lettura: 2 minuti

L’ex candidato a sindaco Gerardo Motta, a elezioni concluse, fa un’analisi di ciò che accaduto e su Visconti dice: «Ha pagato per ciò che aveva intorno»

L’imprenditore Gerardo Motta ha rotto il silenzio. Fuori dalle scene da molto tempo, l’ex candidato a sindaco nel 2009 e 2016 nell’ultima tornata elettorale ha sostenuto l’avvocato Carmine Bucciarelli, ma rimanendo sempre defilato. L’ex consigliere di opposizione è tornato adesso a discutere di ciò che sta accadendo in città, all’indomani delle elezioni comunali.

Ospite dell’emittente SudTv, Motta ha parlato innanzitutto delle motivazioni dietro alla sua mancata (e attesa) terza candidatura a sindaco consecutiva. Tra accordi non trovati con il centrodestra e un’attenzione particolare che andava riservata alla sua salute, la ragione principale è stata: «Nell’ultima campagna elettorale ero l’uomo da battere. Tutti contro Motta. Con mio fratello mi sono chiesto allora perché, se la città voleva altro, perseverare in un ragionamento che non porta da nessuna parte?».

«Volevo fare largo al nuovo», spiega Gerardo Motta. Nuovo che però non riscontrerebbe nelle candidatura di quest’ultima elezione amministrativa, in particolare tra le liste di Antonio Visconti: «Basta verificare le persone che stavano con me nel 2009 e 2016 per capire che il 90% di ciò che mi ruotava intorno, adesso stava con Visconti». La scelta di supportare la candidatura di Bucciarelli? Dovuta a «un rapporto di fraterna amicizia».

L’imprenditore è intervenuto anche sulla decisione presa da Carmine Bucciarelli di sostenere al ballottaggio la rieletta Sindaca Cecilia Francese: «L’avvocato ha fatto una riunione con i 24 candidati e tanti punti del programma di “Battipaglia Città del Sele” s’incrociavano con punti del programma di Cecilia Francese. Visconti s’era fatto avanti, ma c’erano delle incompatibilità pure, come su Terna e sul Puc».

«VISCONTI? HA PERSO PER LE PERSONE CHE AVEVA INTORNO»

Gerardo Motta non ha alcun dubbio: «Visconti ha perso per ciò che aveva intorno. Deve domandarsi perché al primo turno abbia preso tremila voti in meno rispetto alle liste. Significa che tutte le persone che lo accompagnavano se lo sono venduto già alla prima fase». L’ex candidato a sindaco parla di “Listificio”: «Potremmo fare lo screening di tutte le persone che, a questo punto aveva, Antonio Visconti, per capire quali fossero le reali aspettative e desideri».

L’imprenditore poi lancia anche un’occhiata al futuro, e a questa seconda amministrazione comunale guidata da Cecilia Francese: «In questi cinque anni ha detto di avere le mani legate, non si poteva fare nulla perché il Comune era in dissesto. Adesso questa condizione non c’è più. C’è da dire inoltre, e che nessuno si offenda, che il consiglio comunale di oggi non è quello che l’accompagnava cinque anni fa. Con i nuovi eletti il consiglio s’è elevato di molto. Non ci sono più “se” e “ma”».