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Cecilia Francese scrive all’Anci in relazione alle «catastrofiche conseguenze generate dal Coronavirus in campo economico e finanziario» e chiede «Maggiore flessibilità ai Comuni».

La sindaca di Battipaglia Cecilia Francese cerca di tutelarsi dall’emergenza in corso, e scrive all’Anci lanciando un appello «Date maggiore flessibilità ai Comuni». La crisi economica e finanziaria generata dal Coronavirus, infatti, preoccupa e non poco il primo cittadino battipagliese. Che invita l’Anci a chiedere ufficialmente al Governo, «Al fine di non aggravare ulteriormente le enormi difficoltà economiche che tanti cittadini italiani stanno attraversando». L’idea di fondo sarebbe di riconoscere maggiore flessibilità ai bilanci comunali al fine di alleggerire la situazione debitoria dei contribuenti.

In sostanza la lettera si articola in due punti. Il primo: «Che i Comuni, senza necessità di approvare specifiche norme regolamentari, siano autorizzati, per l’ esercizio finanziario 2020, a richiedere ai propri cittadini, che hanno debiti verso il Comune insorti prima del 1/3/2020, per entrate ordinarie e tributarie, la sola sorta capitale, senza richiedere né interessi né alcuna sanzione. Ciascun Comune fisserà, nella sua autonomia, e con atto della Giunta Comunale, anche in deroga ai propri regolamenti in materia, la durata della rateizzazione di tale pagamento da parte dei propri cittadini».

E il secondo: «Di dare ai Comuni maggiore flessibilità rispetto ai vincoli di bilancio di proporre che, almeno, per l’esercizio finanziario 2020 venga sospeso per i Comuni l’obbligo di cui al punto 3.3 dell’allegato 4.2 del D.Lgs.118 del 23/6/2011 che ha istituito il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità».

La previsione della sindaca è che molti commercianti faranno fatica a riaprire, altri stanno già risentendo fortemente degli effetti delle spese da sostenere. Dunque, liberando diversi milioni di euro «Che sono già nelle disponibilità dei bilanci dei Comuni per ridurre in maniera forte il carico di tassazione locale per imprese e famiglie è un dovere dello Stato» conclude la lettera di Cecilia Francese all’Anci.