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All’interno del salotto comunale Civica Mente ha presentato la «squadra coesa» della propria lista, che alle elezioni del 3 e 4 ottobre sosterrà la candidatura a sindaco di Maurizio Mirra

«Siamo a Battipaglia da 8 anni, non siamo usciti dal cilindro». Introduce così il presidente di Civica Mente, Giovanni Montella, quella che è data un’intensa presentazione della lista, dei 24 nomi che la compongono e che sosterranno la candidatura a sindaco di Maurizio Mirra. Presenti nel salotto comunale, insieme al presidente Montella, anche i candidati al consiglio comunale Enrica Bichi e Valerio Giampaola, più il segretario del movimento Giuseppe Ferlisi e il candidato a sindaco Mirra.

L’intervento del segretario Ferlisi s’è concentrato inizialmente su due parole cardine, “orgoglio e grazie“. Quest’ultima rivolta ai candidati che si sono recati al salotto comunale pronti per l’avventura elettorale, senza dimenticare tutte le persone che ne hanno fatto parte nei primi otto anni di vita dell’associazione, oggi movimento politico: «Civica Mente cammina a prescindere dalle persone che lo compongono, e questo ci rende più forti di tutti».

FERLISI: «VOGLIAMO CAMBIARE LA ROTTA»

Ferlisi parla di una «squadra coesa» che si presenta alle Comunali, che si pone contro «la filosofia che vige a Battipaglia del “vado con chi vince”. Persone che non vogliono cambiare niente e aspettano che la barca li porti da qualche parte. Noi vogliamo cambiare rotta e guidare quella barca», e dopo un excursus sugli avversari elettorale, il segretario conclude: «Per andare al ballottaggio ci servono 8mila voti. 8mila pazzi battipagliesi che aiutano 30 pazzi battipagliesi. Perché a noi la testa “fa male”, e Battipaglia vogliamo cambiarla davvero».

Prende parola successivamente Enrica Bichi, a raccontare la propria testimonianza da attivista di Civica Mente: «A 25 anni mi sono trasferita per andare a lavorare a Milano e all’estero. Sono tornata circa 7 anni fa e ho trovato un posto peggiorato rispetto a quello che ricordavo. È stato uno shock. Ho iniziato a lamentarmi e da qui è nata una considerazione: “posso rimboccarmi le maniche e fare qualcosa per questa città”».

La candidata ha aggiunto: «Guardandomi intorno ho trovato Civica Mente, che rispondeva alle mie esigenze. Partiva dall’ascolto del territorio e proponeva idee concrete e realizzabili. Ci siamo dati da fare per collaborare con le amministrazioni, con risultati alterni – concludendo –. Siamo 24 persone vere che hanno deciso di metterci faccia e impegno e che daranno loro stessi non soltanto in questa campagna elettorale. Lo facciamo già da 8 anni e lo faremo ancora».

«Quando si parla di novità, c’è qualcuno che associa la parola inesperienza – afferma Valerio Giampaola, altro candidato al consiglio comunale con Civica Mente –. Abbiamo messo insieme delle teste, c’è competenza. La Battipaglia che abbiamo messo insieme in otto anni di Civica Mente è la migliore perché ha donato il suo tempo per produrre una visione di una città che non c’è. Abbiamo presentato un programma elettorale di 93 pagine frutto di incontri, analisi e obiettivi».

MIRRA: «VOTARE SIGNIFICA SCEGLIERE COSA TROVARE DOMANI FUORI DI CASA»

A concludere la presentazione ci ha pensato candidato a sindaco Maurizio Mirra, che nel suo discorso ha ricordato il suo breve mandato da assessore nella giunta di Giovanni Santomauro, e degli stimoli che lo hanno portato a ritornare sulla scena politica locale: «Fondammo Civica Mente per dimostrare che quattro ragazzini potevano fare qualcosa a Battipaglia. Sono passati gli anni, e io per motivi di lavoro sono dovuto andare via. Quando due anni fa i ragazzi capirono che, nonostante le decine di proposte all’amministrazione, nulla si muoveva, decisero di fare un passo in avanti e mi chiamarono. Ci ho riflettuto molto, perché ciò significava buttare la mia carriera in una città dove c’è chi la propria carriera la fa grazie alla politica».

«In passato ho ricevuto tante pacche sulle spalle ma alla fine sono rimasto da solo. Come dieci anni fa, quando provai a fare una politica diversa – prosegue Mirra –. Adesso sono con un gruppo di persone che viaggiano all’unisono verso questo progetto. Votare non è un favore, ma significa stabilire domani cosa troviamo fuori dalla porta di casa. Verde o cemento, aziende che bruciano o attività oneste fatte da persone oneste. Il 3 e 4 ottobre dovremo decidere se continuare su una strada tracciata in questi ultimi 30 di fallimenti, o intraprendere una strada nuova, che va verso un’alba diversa».