Elettrodotto Terna, Francese: «Non firmiamo cambiali in bianco»

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«Attendiamo la fase d’ascolto per valutare eventuali benefici economici. Cercheremo di fare in modo che vengano occupati suolo industriali e non suolo agricoli». Sono le parole della sindaca Cecilia Francese a pochi giorni di distanza dalle preoccupazioni espresse dagli ambientalisti battipagliesi riguardo il mega elettrodotto che dovrà sorgere nella Piana del Sele, e che servirà a collegare Sardegna, Sicilia e Campania. L’opera, affidata ai tecnici della spa romana “Terna”, prevede la realizzazione di un’autostrada elettrica, con 950 km di cavo sottomarino, che partirà da Montecorvino Rovella. Il punto d’approdo, secondo le mappe, è stato individuato ad Eboli, in località “Spineta”.

Cecilia Francese, sindaca di Battipaglia

«Il loro progetto non è definitivo – spiega la sindaca Cecilia Francese -. Ho chiamato il commissario De Iesu, Michele Buonomo di Legambiente, e Antonio Costantino di Confagricoltura per confrontarmi sull’ipotesi paventata da Terna di scegliere i suoli agricoli di Eboli. Non siamo convinti, e preferiamo che si scelgano i suoli industriali. Sicuramente, non è da escludere che le nostre aziende e le nostre industrie potranno trarne beneficio a livello economico. E per la città potrebbe esserci una riduzione del costo dell’energia elettrica». Rimane ancora tutto nel campo delle ipotesi, almeno fino al 3 e 4 febbraio, quando la cittadinanza e i sindaci, in webinar, ché il Covid-19 ancora vieta riunioni di grosse dimensioni, saranno chiamati alla fase d’ascolto. Dopodiché, probabilmente, potrà iniziare la fase delle valutazioni.

FRANCESE: «NON FIRMIAMO CAMBIALI IN BIANCO»

«Si tratta di un progetto strategico che rientra nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, reso vincolante dalla Unione Europea – prosegue la sindaca Francese – e che si inserisce nel quadro degli obiettivi degli accordi di Parigi del 2015, finalizzato all’abbattimento della produzione di energia attraverso combustibile fossile e alla sua successiva eliminazione entro il 2025, per cui convoglia energia da fonti alternative di cui la Campania è grande produttrice verso la Sardegna dove molto presente è l’utilizzo del carbone». Il via libera per il maxi progetto firmato Terna arriva dal Ministero dello Sviluppo e dell’Economia. «Il Comune dovrà assicurarsi che la verifica dei campi magnetici da parte del ministero della Salute sia particolarmente rigida e attenta, che L’elettrodotto cammini interrato senza alcun impatto paesaggistico, che cammini lungo le strade provinciali e i confini delle proprietà agricole per evitare di spezzare i terreni, che non ci sia consumo del suolo agricolo e che ci sia in qualche modo un ritorno per i territori ospitanti» prosegue la prima cittadina, che sul tema non intende abbassare la guardia

«Noi non firmiamo cambiali in bianco a nessuno sul nostro territorio. Per cui invitiamo tutti i cittadini a collegarsi per la fase d’ascolto il 3 ed il 4 febbraio. Chiederemo ai dirigenti di Terna ad un incontro presso il comune di Battipaglia con la commissione ambiente del Consiglio Comunale e l’Amministrazione Comunale e esperti del settore. Chiameremo il Consiglio Comunale a discutere della questione, alla luce di tutte le informazioni e le spiegazioni che riusciremo ad acquisire, ed a decidere l’atteggiamento che il Comune di Battipaglia dovrà tenere su questa progettualità anche nella conferenza di servizio dove, finalmente, i Comuni verranno chiamati a dire la loro posizione» conclude Cecilia Francese.

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