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Ieri sera, il consiglio comunale è andato deserto. Il numero legale non è stato raggiunto, tredici i consiglieri assenti. L’ennesima bufera sulla politica ebolitana.

Dal 9 ottobre scorso, dopo l’arresto del sindaco Massimo Cariello, nel Comune di Eboli non c’è pace. Ieri sera, il consiglio comunale disertato da tredici consiglieri ha probabilmente sancito definitivamente il termine dell’era Cariello, l’ex primo cittadino che ha pure rassegnato le dimissioni nelle scorse settimane. Il civico consesso era chiamato ad approvare il Bilancio consuntivo, ma in aula il numero legale mancava. E così il parlamentino è stato costretto alla ritirata.

Sembrerebbe a tutti gli effetti la fine di un’epoca. E il messaggio lanciato da alcuni pezzi della maggioranza è chiaro: il sindaco Facente Funzioni Luca Sgroia non è gradito a molti. «L’ultimo atto di un disastro politico-giudiziario che ha travolto l’ex sindaco Cariello» commentano i tre consiglieri di opposizione, del gruppo Articolo Uno-La Città del Sele, Antonio Conte, Donato Santimone e Camilla Di Candia. «Il vicesindaco Sgroia – commentano i tre – ha svelato subito la sua fame di potere, assumendo decisioni monocratiche, esempio lampante né è la riorganizzazione del personale amministrativo che ha creato caos, confusione e disservizio».

La variazione del Bilancio di ieri avrebbe consentito alla città di Eboli un piano socio-economico da mezzo milione di euro, e di approvare i lavori di rifacimento della pista di atletica dello stadio “Dirceu”. Ma nell’aula “Isaia Bonavoglia”, ieri sera, c’erano la metà dei consiglieri, quasi tutti appartenenti al gruppo vicino al sindaco Luca Sgroia. I fedelissimi di Cariello? Tutti a casa. Compreso l’assessore Ennio Ginetti. Un terremoto politico che, da un mese e mezzo a questa parte, ha prodotto tre dimissioni (quelle di Cariello, della consigliera Lucilla Polito e dell’ex assessore Fausto Vecchio) oltre a un delicato consiglio comunale andato deserto.

«Il consiglio comunale sarebbe servito a lasciare i conti in ordine – ha dichiarato Sgroia -. Adesso, senza l’approvazione del Bilancio l’Ente è paralizzato e quando arriverà il commissario prefettizio sarà difficile gestire la situazione economica e sanitaria del Comune». Sulla stessa linea d’onda, la consigliera Simona Naimoli. «Si dice che la vittoria ha molti padri, mentre la sconfitta è orfana – commenta -. All’ultimo consiglio comunale, presenti per gli onori e assenti per gli oneri. Quella di stasera è una sconfitta politica. Responsabilità significa rispondere. Io c’ero ed ho risposto. Mettendoci la faccia e il coraggio». Il disastro politico s’è consumato. E adesso alzare la testa, per la città di Eboli, sarà sempre più difficile.