Tempo di lettura: 1 minuto

Il Presidente Vincenzo De Luca presente all’inaugurazione del nuovo reparto di Cardiologia a Eboli: «Proseguono gli investimenti ma resta criticità del personale»

È stato inaugurato, all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli, il nuovo reparto di Cardiologia. Presente all’apertura del reparto, che entrerà in funzione dal 16 maggio, anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha tagliato il nastro in compagnia del Direttore generale dell’Asl, Mario Iervolino. In tale occasione sono state lanciate anche delle promesse: la riapertura del reparto Chirurgia e l’arrivo di nuovi medici da una graduatoria dell’ospedale Monaldi.

All’inaugurazione del reparto ebolitano, ad accogliere il Presidente della Regione, sono stati presenti anche il direttore sanitario Mario Minervini, il dirigente dell’ospedale Vanvitelli Antonio Giordano, il deputato Federico Conte, i consiglieri regionali Franco Picarone, Nunzio Carpentieri e Corrado Matera. E ancora il presidente dell’ordine dei medici Giovanni D’Angelo, il sindaco di Roccadaspide Gabriele Iuliano e diverse rappresentanze della politica locale.

«Proseguono gli investimenti per il potenziamento delle nostre strutture sanitarie. Resta il problema del personale, soprattutto nei pronto soccorso – commenta De Luca –. Stiamo facendo i concorsi, ma veniamo da dieci anni di commissariamento. Se il Governo non decide di eliminare il limite posto a livello nazionale sulla spesa per il personale, ferma come parametri al 2004, continueremo ad essere in grande difficoltà».

Il Presidente ha colto l’occasione anche per rispondere alle numerose richieste di fondi e personale: «La Regione non è un bancomat. Dobbiamo ragionare in termini di Dea. Eboli e Battipaglia sono un unico ospedale per i servizi che offrono e il personale che hanno. Vallo e Agropoli, pure, così come Nocera e Pagani. Dobbiamo accorciare le liste d’attesa, riducete le vostre prestazioni in intramoenia. Dobbiamo ripartire con la prevenzione oncologica, ci sono troppi pazienti malati di tumore che non sono tornati in ospedale a causa del Covid».