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È arrivata come un fulmine a ciel sereno la sentenza della Corte d’Appello che, per adesso, ha stabilito la confisca dei 315 appartamenti in zona “Santa Lucia”. Due le condanne. S’attende l’esito dalla Corte di Cassazione.

La Corte d’Appello ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla Procura di Salerno sulla lottizzazione a “Santa Lucia” di Battipaglia. 315 gli appartamenti residenziali interessati, costruiti dalla Slam, la ditta di proprietà di Giuseppe Pontecorvo, che adesso rischiano di essere confiscati. Bisognerà attendere che si pronunci anche la Cassazione, ma il rischio è concreto.

Fino ad ora sono due le condanne emesse per chi inizialmente aveva rinunciato alla prescrizione: due mesi di arresto per Attilio Busillo, dipendente del settore “Tecnico” di Battipaglia, e dieci mesi di reclusione per il progettista, l’architetto Brunello Di Cunzolo, oggi candidato a sindaco. In entrambi i casi la pena è sospesa. Assolti, invece, Giuseppe Pontecorvo, per Michele Guardigni, Maria Gabriella Camera e Gaetano Oliva. Secondo l’accusa, il grosso parco urbano, realizzato nel quartiere periferico di Battipaglia nei pressi del mare, a fronte di un investimento di circa 40 milioni di euro, sarebbe stato concepito senza che fosse attuato il necessario piano dei servizi.

E adesso tremano i residenti. «È una truffa» rispondono così alcuni residenti del quartiere “Santa Lucia” all’indomani dell’improvvisa notizia che ha scosso gli animi degli abitanti del periferico rione di Battipaglia in zona mare. «Da anni leggiamo notizie riguardo le costruzioni in questa zona – affermano due residenti che preferiscono rimanere anonimi – ma alla fine non succede niente. Questa è una guerra politica che va avanti da anni, ma non credo sia giusto che a farne le spese siano i residenti».  L’eventuale confisca, potrebbe generare una situazione problematica: gli appartamenti potrebbero divenire di proprietà del Comune, e non è da escludere che chi abita lì dentro potrebbe fare causa. Nelle attività commerciali del posto si vocifera che molti avrebbero già acquistato alcune case in costruzione, e adesso sarebbero spaventati da questa situazione. L’area, in passato, fu oggetto prima di sequestro, e successivamente d’un dissequestro. I lavori ripartirono, e sembrava tutto potesse procedere tranquillamente. E adesso, l’ennesima grana giudiziaria.