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Ieri pomeriggio, al Majestic Center di Battipaglia, Asi e Confagricoltura hanno ufficialmente presentato il progetto faraonico da realizzare nell’ex Interporto. «Il Polo del Freddo sarà il volano dell’economia nella Piana del Sele».

Il futuro della logistica nella Piana del Sele passa dalla sua città capofila: Battipaglia. È qui, nei terreni dell’ex Interporto mai nato, che Asi e Confagricoltura intendono nel giro di 3 o 4 anni tirare su l’Hub del Freddo, il primo del Sud Italia, in un’area di oltre 300mila metri quadrati. In campo sono scesi i pezzi da novanta dell’imprenditoria nostrana che, tramite un consorzio o grazie ad un fondo di investimento, finanzieranno il progetto che prevede un investimento tra gli 80 e i 100 milioni di euro e la realizzazione di un’area packaging, un laboratorio di analisi, un’area di sosta e servizi, e una sala convegni e formazione. Ieri pomeriggio, al Majestic Center di Battipaglia, il tavolo dei relatori era più lungo del solito. C’era Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura, che ha ricordato le origini del progetto che andrebbe ad intercettare le esigenze sempre più in aumento da parte delle imprese di conservare la merce nei periodi dove si registrano picchi di produttività. E c’era pure la sindaca Cecilia Francese, che inizialmente non figurava tra gli invitati, la quale ha accolto con entusiasmo il progetto sottolineando la disponibilità da parte del Comune di Battipaglia a collaborare lì dove fosse necessario, senza però risparmiare una stoccata alla Regione: «Bisogna capire se quest’area che ho molto a cuore, la Piana del Sele, è realmente importante come si dice da anni. E mi riferisco alla Regione Campania: se si decide di intervenire, potrà essere il volano dell’intera economia regionale» ha dichiarato la prima cittadina prima di andar via per partecipare al consiglio comunale.

Antonio Visconti, presidente del consorzio Asi che ha concesso la disponibilità dei suoli, ha ricostruito la cronistoria partendo dall’Interporto di Salerno: «Con questo Hub superiamo il pantano totale derivante dal naufragio dell’Interporto. Partiamo da un fallimento, per evitare che si ripeta. Abbiamo sommato le esigenze di tutti i settori industriali per sfruttare al meglio la Zes e i 10 milioni di euro di finanziamenti». Chi non ha potuto partecipare, invece, è stata Elisabetta Benesatto, la moglie di Mauro Mandia, leader nel settore dell’export di pizze surgelate, al quale la sala ha tributato un lunghissimo applauso in segno di vicinanza per la tragedia che ha sconvolto la famiglia lo scorso febbraio, quando il figlio 17enne è stato ritrovato morto a New York. Poi, sul finale, Mandia è arrivato ricordando che «chi ha visione come noi sa che questa è l’occasione per diventare il centro del Mediterraneo». In sala anche Camillo Catarozzo, presidente della Bcc, Antonio Ferraioli, presidente di Confindustria Salerno, Salvatore Scafuri, presidente di Confcooperative Salerno, i tecnici di “Cs Tecna”, ai quali è stata affidata la progettazione, i rappresentanti della “Sda Bocconi” che hanno curato lo studio di fattibilità economica, oltre a Franco Picarone e l’assessore alle attività produttive della Regione Campania, Antonio Marchiello.